Auschwitz Memorial asfalta la leghista Donato che utilizza un riferimento nazista

La leghista Donato condivide un twit contenente un riferimento ad una citazione nazista, l'Auschwitz Memorial le risponde in italiano dal proprio account ufficiale

03/07/2021 di Giorgia Giangrande

Come sono collegati il profilo ufficiale dell’Auschwitz Memorial e quello della leghista ed europarlamentare Francesca Donato? Vediamo di raccontarvi il legame tra la Donato e l’Auschwitz Memorial, dal momento che i due profili si sono incontrati ieri in un botta e risposta a suon di twit.

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Galeotto fu il twit di Donato

Come segnala anche Dagospia, durante la giornata di ieri una notizia del giornale dolomiti.it riporta i numeri del Trentino, sottolineando il numero elevato di operatori sanitari che non si sono ancora vaccinati. Il giornale riporta poi la citazione di Antonio Ferro, direttore del dipartimento prevenzione dell’Azienda sanitaria, che – rivolgendo un appello agli indecisi – li esorta a vaccinarsi affermando come la vaccinazione renda liberi.

Da questa notizia e da quest’ultima frase, la condivisione dell’articolo da parte della leghista Francesca Donato sul suo profilo Twitter, al quale aggiunge il commento «Covid, in Trentino sono circa 5.500 i sanitari che non si sono ancora vaccinati. Ferro: “La vaccinazione rende liberi”», nonché copia-incolla del titolo dell’articolo, all’interno del quale probabilmente voleva rimarcare qualcosa. Forse voleva mandare un messaggio tra le righe ai suoi lettori.

Il tentativo però non sembra sortire i suoi effetti e allora Donato rincalza repostando il suo stesso twit e sottolineando questa volta la didascalia «“LA VACCINAZIONE RENDE LIBERI”. Ricorda qualcosa? (Ai più “sbadati” se serve agevolo traduzione in tedesco…)». Questa volta l’uso del Maiusc rimarca il riferimento e, senza lasciare troppo spazio all’immaginazione, richiama una delle peggiori citazioni dell’egemonia nazista.

L’Auschwitz Memorial interviene

A questo punto, l’Auschwitz Memorial si sente chiamato in causa, poiché il riferimento alla traduzione in tedesco ed il rimarcare quella frase, non lascia ulteriori dubbi che la leghista Donato intende riferirsi proprio a «Arbeit macht frei», il lavoro rende liberi, il motto posto dai nazisti all’ingresso di numerosi lager prima e durante la seconda guerra mondiale.

Evidentemente chi gestisce il profilo ha trovato doveroso intervenire nella vicenda, perché esprimere la propria personale opinione sulla campagna vaccinale in un contesto democratico è consentito, ma forse è opportuno fermarsi qualche chilometro prima di toccare stragi che hanno mietuto milioni di vittime.

E a proposito di traduzione, l’Auschwitz Memorial preferisce rispondere con un twit direttamente tradotto in italiano e, lungi dall’essere «sbadato», il profilo risponde alla domanda della leghista «Ricorda qualcosa?» scrivendo così: «”Arbeit macht frei”, quelle parole sono diventate una delle icone dell’odio umano che ha portato a innumerevoli morti. La strumentalizzazione di questo simbolo per argomentare contro la vaccinazione che salva la vita umana, è un triste sintomo di declino morale e intellettuale.»

Noi di Giornalettismo ci allineiamo alla risposta del Memorial, poiché la libertà è un diritto inalienabile finché non lede il peso di episodi che non possono essere strumentalizzati per nessuna ragione politica al mondo.

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