Veramente per alcuni «il cat calling te lo devi meritare»?

In questi giorni sui social si stanno moltiplicando i contenuti che spiegano e contrastano il fenomeno del cat calling e Aurora Ramazzotti ha raccontato la sua esperienza

02/04/2021 di Ilaria Roncone

Tutto sbagliato. Ma partiamo dal principio: Aurora Ramazzotti ha iniziato a parlare di cat calling e in questi giorni il dibattito si è acceso sui social tra utenti e influencer italiani. Quello che emerge, in generale, è che molte persone non siano pienamente consapevoli nemmeno di che cosa sia il cat calling, Men che meno, ovviamente, di quello che comporti per una donna. In molti, tra l’altro, sono ancora convinti che fischi e molestia per strada possa essere  considerati complimenti fino a dire addirittura – come ha fatto presente la Ramazzotti – che «il cat calling te lo devi meritare».

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«Non mi aspettavo commenti così offensivi, specie da parte di donne»

Questo il bilancio dell’intervista che Aurora Ramazzotti ha rilasciato al Corriere della Sera per parlare di quello che è accaduto dopo quelle stories, dicendosi amareggiata. «Non mi aspettavo commenti così offensivi, specie da parte di donne», soprattutto considerato che alcuni dei commenti ricevuti «lasciano intendere che il cat calling “te lo devi meritare”, che non sono abbastanza bella per un fischio per strada o un commento sessista». Come se il cat calling fosse un premio a cui ambire e non qualcosa che cambia la vita delle persone che lo subiscono.

Perché fa la differenza, negli aspetti più banali – dover cambiare strada se qualcuno fischia o fa “apprezzamenti” insistenti – ma anche in quelli più importanti – ci sono donne che cambiano le loro abitudini nella quotidianità e che non sono disposte a camminare da sole di notte -.

Essere abbastanza bella per subire una molestia

Come dicevamo all’inizio, è tutto sbagliato. Il fatto che esistano persone che hanno il coraggio di affermare che per subire una molestia te la devi meritare, devi essere abbastanza bella, è indice della società di stampo patriarcale nella quale ancora viviamo. Creare un mondo più giusto in cui le donne possano non solo ambire alla parità ma viverla tutti i giorni passa anche da questo: imparare la differenza tra fare e ricevere un complimento e fare e ricevere cat calling.

Lo spiega bene Aurora Ramazzotti: «Il complimento lo riconosci. Intanto perché non ti viene rivolto mentre sei da sola, per strada e stai facendo altro. Ti viene rivolto in altre situazioni, quando si entra in contatto con rispetto e si capisce che la donna si trova a proprio agio».

L’importanza del dibattito social sul cat calling

Quello a cui stiamo assistendo in questi giorni – parentesi offensive a parte, come gli insulti di cui è stata ingiustamente vittima la Ramazzotti – è una pagina virtuosa dei social network. Il dibattito sui social sta portando anche i giornali a parlare di questo fenomeno diffuso e, tramite le parole di influencer, utenti comuni e testate, stiamo puntando i fari su un fenomeno ancora troppo diffuso e radicato nella nostra cultura, considerato tanto “normale” da arrivare a dire che si tratta di «complimenti che ti devi meritare» perché sei abbastanza bella.

Subire una qualsiasi forma di molestia non è appannaggio delle donne belle ma è qualcosa che riguarda tutte quante. Molestare qualcuno non è un complimento né un apprezzamento di tipo sessuale ma un modo per asserire la dominanza di un genere – quello maschile – su un altro – quello femminile -.

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