C’è la solita firma di Killnet all’attacco DDos di cui il sito del Parlamento europeo è vittima

Il gruppo di hacktivisti filo-russo ha lanciato l'offensiva contro il portale istituzionale del Parlamento Europeo

23/11/2022 di Redazione

Le chat di Killnet sono tornate a popolarsi e a lanciare messaggi contro una istituzione europea. Dopo gli attacchi DDos che il gruppo di hacker filo-russi aveva lanciato a maggio contro i portali istituzionali italiani, adesso nel mirino di Killnet è finito il sito del Parlamento Europeo. Secondo quanto postato all’interno del gruppo We are Killnet, il portale ufficiale del Parlamento Europeo – che risulta ancora irraggiungibile nel tardo pomeriggio del 23 novembre – sarebbe stato dormiente per circa 4 ore. Il metodo è sempre lo stesso: bombardare di accessi il sito, fino a renderlo irraggiungibile. Una tecnica di cyberattacco non particolarmente complicata, che ha rappresentato – negli ultimi mesi – il marchio di fabbrica di questo gruppo filo-russo.

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Attacco hacker al sito del Parlamento europeo, la rivendicazione e la conferma

«L’europarlamento è colpito da un sofisticato attacco informatico – ha scritto la presidente Roberta Metsola -. Un gruppo filo-Cremlino ha rivendicato la responsabilità. I nostri esperti IT si stanno opponendo e stanno proteggendo i nostri sistemi. Questo, dopo che abbiamo proclamato la Russia uno Stato sponsor del terrorismo. La mia risposta: #SlavaUkraini». Le parole della presidente Metsola arrivano nello stesso giorno in cui il Parlamento europeo ha dichiarato la Russia – attraverso una risoluzione – uno “sponsor del terrorismo”.

La stessa conferma dell’attacco hacker era arrivata precedentemente da Jaume Duch, portavoce del parlamento UE:

Killnet, dunque, è tornato a far parlare di sé. Non che la sua attività si fosse mai fermata: negli ultimi tempi, ad esempio, aveva iniziato a prendere di mira – in maniera sempre più metodica – i siti degli aeroporti statunitensi. Obiettivi di un target più basso, tuttavia, rispetto ai siti delle istituzioni. L’attacco al portale del Parlamento europeo segnala – ancora una volta – una sorta di escalation di questo gruppo di hacker.

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