Killnet ha attaccato anche il governo giapponese

Dopo la tanta attenzione per la Moldavia, tutt'ora sotto attacco, Killnet ha deciso di lanciare un attacco DDoS anche ai danni del sito del governo giapponese

06/09/2022 di Ilaria Roncone

Gli hacker filorussi di Killnet hanno attaccato il sito del governo giapponese come da prassi: un massiccio attacco DDoS che rende inaccessibile un portale per l’eccesso di traffico che lo assale in un intervallo di tempo molto breve. La sigla sta per Distributed Denial of Service e l’obiettivo è quello di interrompere le attività di un sito per un lasso di tempo più o meno lungo tramite enormi volumi di traffico che raggiungono, nello stesso momento, server o interconnessioni di rete. Una volta avvenuto il sovraccarico, proprio come nell’attacco hacker Killent Giappone, il sito bersaglio va in down ed è possibile che anche altri ad esso legati subiscano conseguenze.

LEGGI ANCHE >>> Killnet ha rivendicato l’attacco al sito per pagare le tasse negli Stati Uniti

Attacco hacker Killnet Giappone rivendicato via Telegram

Gli hacker filorussi hanno compiuto l’attacco informatico e sono andati poi a rivendicarlo tramite il loro gruppo Telegram. La conferma dell’attacco informatico condotto ai danni del sito del governo giapponese è arrivata direttamente dalle autorità del paese. Secondo quanto riporta il Centro nazionale per la Cybersicurezza, l’attacco è stato condotto attorno alle 16.30 ora del Giappone (questa mattina in Italia) e, come conseguenza, il sito bersaglio è rimasto fuori uso per diverse ore.

L’Agenzia giapponese Kyodo ha spiegato che, oltre al sito del governo, l’attacco hacker Killnet Giappone ha preso di mira anche il portale per il pagamento delle imposte locali (gestito dal ministero dell’Interno e delle Comunicazioni) che è stato mandato in sovraccarico. Intanto, come evidente dagli ultimi messaggi che Killnet ha pubblicato nel gruppo di riserva che ha aperto all’inizio della scorsa estate, i massicci attacchi DDoS che hanno preso come mira la Moldavia continuano.

Iniziati la scorsa settimana – in seguito a quelli condotti ai danni di Italia, Lituania e Norvegia – gli attacchi rispecchiano le politiche filorusse e prendono di mira bersagli a seconda della loro posizione nei confronti del paese governato da Putin e nell’ambito dello scontro con l’Ucraina.

Share this article