Il grande peso degli attacchi ransomware ad ASL e ospedali

Quello alla Asl 1 dell'Abruzzo è solo l'ultimo di una serie di attacchi ransomware che hanno riguardato la sanità italiana e non solo

18/05/2023 di Ilaria Roncone

Quello che è accaduto alla Asl 1 Abruzzo è solo l’ultimo – e forse, viste le notizie delle ultime ore, neanche il più recente – degli attacchi ransomware sanità in Italia. Mentre ancora si fanno i conti con le conseguenze pratiche dell’azione cybercriminale e con la pubblicazione di dati personali dei cittadini, è chiaro che il panorama degli attacchi hacker in ambito sanitario che hanno conseguenze sulla vita dei cittadini e sulle loro informazioni personali diventa sempre più ampio e conta sempre più casi.

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Attacchi ransowmare sanità Italia: una panoramica

Mentre ci cerca di capire – tramite analisi e ricerche – quanto pesano gli attacchi ransomware sulle attività degli ospedali, ripercorrendo gli ultimi due anni ne abbiamo sicuramente viste delle belle. In Italia e non solo.

C’è stato l’attacco hacker al portale della salute della Regione Lazio, nell’agosto 2021, che ha costituito il primo, grande caso che ha coinvolto un ramo della sanità nostrana. All’epoca anche la stampa internazionale ne ha parlato e uno di noi, dalla redazione, dovendo vaccinarsi contro il Covid ha potuto raccontare l’esperienza – con tutte le conseguenze a livello pratico del caso – il giorno dopo l’attacco. All’epoca, appena dopo l’offensiva, abbiamo sentito l’esperto di cybersecurity e CEO di Swascan, Pierguido Iezzi, che ci ha spiegato una cosa rimasta vera ieri come oggi: innanzitutto si deve prevenire.

Successivamente si sono susseguiti una serie di attacchi – più o meno gravi – a diverse aziende sanitarie e ospedali nel nostro Paese. Tra quelli di cui abbiamo parlato, ecco – in ordine cronologico – alcuno degli attacchi ransomware che hanno minacciato la sanità nostrana: Ospedale San Giovanni Addolorata di Roma, ASP di Messina, ASST Fatebenefratelli-Sacco di Milano, Ospedale Macedonio Melloni di Milano.

A questi casi si aggiungono anche quelli che hanno preso di mira le aziende sanitarie all’estero, tra cui ricordiamo: gli attacchi ransomware negli ospedali degli Stati Uniti, l’attacco ransomware che ha mandato in tilt il servizio sanitario dell’Irlanda e l’attacco ai sistemi informatici del Ministero della Salute in Brasile.

L’ipotesi dell’attacco informatico all’Ospedale Luigi Sacco

Tornando ai giorni nostri, l’attacco ransomware alla Asl 1 abruzzese ha portato a una delle più gravi situazioni di fuga di dati personali in ambito sanitario dei cittadini ma potremmo essere nel pieno di un’altra di emergenza do questo tipo. Chiariamolo subito: per ora si rimane nel campo dell’ipotesi. Ipotesi conseguente a una segnalazione fatta  alla redazione di RedHotCyber.

Già dalla giornata di ieri, infatti, sembra che l’Ospedale Sacco di Milano abbia problematiche del sistema informatico evidenti già a coloro che accedono al PS. Con l’assenza – per ora – di dichiarazioni da parte dell’ospedale, al di là della segnalazione ricevuta dalla redazione non è ancora chiaro se si tratti di un malfunzionamento o di qualcosa di più.

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