Ci siamo vaccinati il giorno successivo all’attacco hacker ai sistemi della Regione Lazio

Dal pandemonio online alla situazione offline. La nostra esperienza all'hub vaccinale della Nuvola (all'Eur) dopo il caos provocato da un ransomware

03/08/2021 di Redazione

Il mondo online è ancora bloccato, ma quello offline procede senza colpo ferire. Il giorno successivo alle prime analisi sull’attacco hacker ai sistemi informatici della Regione Lazio, la campagna vaccinale continua a procedere spedita. Chi si era già prenotato (o doveva ricevere la sua seconda dose di Vaxzevria – ex Astrazeneca -, Pfizer e Moderna) in questi giorni ha ricevuto il prodotto anti-Covid, come da calendario. I problemi, però, sono per il prossimo futuro. Come spiegato da Nicola Zingaretti e dall’Assessore alla Sanità Alessio D’Amato, i sistemi di prenotazione (così come quelli di Cup e Recup per le altre prestazioni sanitarie) sono ancora bloccati. Ma lo status quo mostra come i vaccini Regione Lazio stiano andando avanti, senza troppi intoppi.

LEGGI ANCHE > Quelli che parlano, senza nessuna base, di attacco hacker «no-vax» per il portale del Lazio

Parliamo della nostra esperienza personale e delle testimonianze giunte in redazione nelle ultime ore. Questa mattina, per esempio, alla Nuvola (il principale hub vaccinale dell’Asl Roma 2, all’Eur) tutto è filato liscio. La coda per accedere alla struttura è stata – di fatto – inesistente. I corridoi d’ingresso scorrevano senza alcun intoppo, così come la fase di check-in. A differenza della prima dose – ricevuta alcune settimane prima rispetto all’attacco hacker delle scorse ore -, l’unica differenza tecnica è stata rilevata al momento dell’accettazione: il modulo (da compilare in autonomia, prima di procedere all’anamnesi con uno dei tanti medici presenti nella struttura) è stato completato “a mano” dall’addetto che ha dovuto scrivere il codice fiscale del vaccinando a mano sul documento. Una procedura che ha rallentato solo di pochissimi secondi le dinamiche rispetto alla precedente esperienza.

Poi l’anamnesi, la sala di attesa per ricevere il vaccino – con una catena di montaggio che non ha avuto intoppi -, l’iniezione e il quarto d’ora trascorso in “osservazione” attendendo il proprio “numero” sullo schermo che porta al check-out.

Per sintetizzare in termini temporali: l’appuntamento era previsto per le 8.40 di questa mattina, dose inoculata alle 8.41 e uscita dalla Nuvola (dopo la fase di osservazione) alle 8.55. Tutto nei tempi, con la consueta velocità già registrata prima dell’attacco hacker dello scorso weekend.

Vaccini Regione Lazio, la situazione dopo l’attacco hacker

Oltre alla Nuvola, i vaccini Regione Lazio proseguono spediti anche in altri hub vaccinali. Abbiamo ricevuto testimonianze da parte di chi, nella giornata di ieri (lunedì 2 agosto) ha ricevuto la sua seconda dose all’Ospedale Lazzaro Spallanzani di Roma. Anche lì tutto è filato liscio – così come oggi all’Auditorium -, senza ritardi ne modifiche ai piani, nonostante i sistemi informatici bloccati dall’attacco hacker dello scorso weekend.

Ovviamente, adesso, bisognerà valutare l’altro impatto: la registrazione “a mano” e i sistemi fermi potrebbero rallentare l’invio (da parte della Regione) della certificazione vaccinale per poi ricevere il Green Pass. La Regione, però, ha voluto sottolineare come non ci saranno ritardi dato che la certificazione verde è rilasciata direttamente dal Ministero della Salute (che utilizza sistemi non toccati dal ransomware. Il Presidente del Lazio, Nicola Zingaretti, ha anche detto che con la Regione sta procedendo attraverso l’utilizzo di un cloud (quindi un sistema di archiviazione esterno rispetto ai portali LazioCrea colpiti dall’attacco hacker) per la gestione dei dati e alla collaborazione con la struttura commissariale.

Ovviamente, per il momento, non abbiamo contezza dell’efficacia di questa soluzione, ma potremmo averla tra qualche giorno. Resta, ovviamente, il problema di base: un sistema attaccato dai pirati informatici mette in evidenza una situazione di scarsa protezione in termini di cyber-security. E se la campagna vaccinale (almeno per chi si era già prenotato) non ha subito danni e intoppi, quanto accaduto alla Regione Lazio deve far riflettere sulla sottovalutazione di un problema serio. Soprattutto in un mondo sempre più digitale. E, anche per questi casi, esistono vaccini per prevenire.

Share this article