Atac smentisce di aver individuato 160 falsi green pass in azienda

La notizia era stata pubblicata lunedì dal quotidiano Il Messaggero. L'azienda dei trasporti pubblici capitolini ha ridimensionato (e non di poco) quel numero

04/01/2022 di Enzo Boldi

Il quotidiano Il Messaggero, nell’edizione di lunedì 3 gennaio 2021, aveva raccontato la storia di Atac che aveva individuato 160 Green Pass falsi utilizzati da altrettanti dipendenti per cercare di entrare negli uffici (senza sottoporsi a tampone o vaccino) o salire a bordo dei mezzi pubblici. Ma oggi, a 24 ore dalla bolla mediatica esplosa, la stessa azienda municipalizzata che si occupa del servizio pubblico di trasporto a Roma ha ridimensionato quel dato. E neanche di poco.

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Secondo quanto riportato dal quotidiano Il Messaggero nella sua edizione cartacea (e anche in quella online) pubblicata nella giornata di lunedì 3 dicembre, in casa Atac ci sarebbe grande apprensione per la gestione operativa del servizio pubblico di trasporto. Si parla di circa 600 autisti in isolamento per essere entrati in contatto con persone positive (o positive a un tampone, a loro volta) e di quelle verifiche interne che avrebbero portato all’individuazione di un numero molto alto di certificazione verdi contraffatte.

E quel numero è a tre cifre e si attesterebbe attorno alle 160 unità. Insomma 160 dipendenti che avrebbero tentato di aggirare la normativa vigente presentando quel Qr code falso.

Atac Green Pass falsi, l’azienda smentisce Il Messaggero

Ma oggi a intervenire sulla storia di Atac Green Pass falsi è stata la stessa azienda pubblica che smentisce quel numero e lo ridimensiona. Nel comunicato stampa, infatti, l’azienda dei trasporti scrive: «In relazione a notizie di stampa che riportano che Atac avrebbe accertato l’esistenza di 160 green pass falsi, l’azienda sottolinea che tale notizia è infondata. Come è noto Atac, in coerenza con il dettato normativo, controlla a campione tramite l’app C19 che i dipendenti che si recano al lavoro siano in possesso di un certificato valido. Tale attività ha portato a più di 90.000 controlli di green pass (sia in fase di accesso ai luoghi di lavoro, sia durante il servizio)».

Secondo la versione di Atac, qualche episodio di certificazione verde falsa presentata dai dipendenti c’è stata, ma in numeri decisamente inferiori rispetto a quelli riportati da Il Messaggero: «Le anomalie riscontrate ad oggi, sono state circa una ventina, rilevate da segnalazione negativa accertata tramite la app. Nella gestione dei diversi eventi il personale si attiene ai protocolli applicati dal 15 ottobre, soprattutto per quanto relativo alla comunicazione di mancato possesso del GP e/o del tampone. A tal proposito, si sottolinea che i casi contestati ai sensi di legge (ovvero accesso ai luoghi di lavoro in assenza di documento valido), scoperti grazie ai controlli a campione, sono solo due. A questi si è dato seguito secondo quanto previsto dalle norme (segnalazione all’Autorità e percorso disciplinare). In totale su più di 11.000 dipendenti, le persone che hanno comunicato l’assenza di GP sono circa una cinquantina».

(Foto IPP/Cavaliere Emiliano)

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