Il pasticcio dell’Arsenal sulle pubblicità online dei token per i tifosi

L'Advertising Standards Authority britannica sostiene che il club londinese si sia reso protagonista di comunicazioni spot senza indicare i rischi ai consumatori

22/12/2021 di Enzo Boldi

Non proprio una pubblicità ingannevole, ma una serie di comunicazioni (attraverso i profili social ufficiali del club e sul sito di riferimento) che non avrebbero messo in guardia i sostenitori-consumatori dai rischi e dalle conseguenze di un investimento in quella che è a tutti gli effetti una criptovaluta traslata nell’universo parallelo dei NFT. Questa è l’accusa mossa dalla Advertising Standards Authority (ASA) britannica nei confronti dell’Arsenal che da tempo – come buona parte delle principali società calcistiche del Vecchio Continente – hanno deciso di abbracciare quella dinamica fatta di token rivolti ai fan per partecipare a “eventi” (di qualsiasi tipo) in forma digitale e virtuale che hanno come sfondo il mondo del tifo.

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In particolare, secondo l’ASA ci sarebbero due pubblicità al centro delle critiche. La prima, come riporta la BBC, è stata pubblicata il 6 agosto sul sito ufficiale dell’Arsenal con questo titolo: «$AFC Fan Token: tutto ciò che devi sapere». Evidentemente, all’interno del contenuto web non erano stati palesati tutti i rischi e le dinamiche che si potrebbero palesare acquistando un Token (attraverso la piattaforma Socios). La seconda, invece, arriva direttamente dalla pagina Facebook del club con questo post: «$AFC è ora live. Quale canzone vuoi ascoltare quando vinciamo? Scarica l’app Socios per prendi il tuo gettone e vota».

Arsenal sotto accusa per le pubblicità sui fan token

Pubblicità dichiarate e, infatti, le accuse non riguardano questo. Ma tutto quello che – secondo l’ASA – mancava a corredo di quelle informazioni. L’Autorità sugli standard pubblicitari in Gran Bretagna, infatti, ha rilevato questa principale criticità, soprattutto riferendosi alla comunicazione social fatta dall’Arsenal: «Non chiariva che il token fosse un cripto-asset, che poteva essere ottenuto solo aprendo un account e scambiandolo con un’altra criptovaluta che doveva essere acquistata». E non solo, perché mancava anche un altro tassello: «Che il valore degli investimenti in cripto-attività era variabile e le cripto-attività non erano regolamentate».

La risposta del club

Il club londinese è il primo a finire nel mirino delle critiche per le comunicazioni sulle criptovalute traslate nel mondo del calcio. Perché da un paio d’anni moltissime società hanno deciso di aprire – attraverso apposite piattaforme ad hoc – il mercato dei fan token ai propri tifosi. Ma dal quartier generale di Londra, come riporta la BBC, arriva un coro unanime di contestazione nei confronti di queste accuse mosse dall’ASA. Secondo il club, infatti, nei contenuti finiti nel mirino delle “indagini” vi erano tutti quei paletti comunicativi in cui si indicavano i rischi dell’acquisto di uno o più token fan. Messaggi del tipo: «Ti consigliamo di spendere solo ciò che puoi permetterti e di cercare una consulenza finanziaria indipendente se necessario», o anche la spiegazione ai fan che «potrebbero perdere parte o tutto il denaro investito». Per questo motivo, ora, è stata annunciata una revisione indipendente in merito alla sentenza dell’Autorità.

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