L’NFT del primo SMS inviato vale più di 100 mila euro

Vale oltre centomila euro l'NFT del primo SMS inviato nella storia dei messaggi di testo brevi via cellulare

21/12/2021 di Ilaria Roncone

Il mercato degli NFT si arricchisce di nuovi elementi – una delle ultime novità, la collezione di pezzi d’arte NFT lanciata da Melania Trump – e diventa sempre più evidente il suo valore. Del primo SMS al mondo diventato NFT (non-fungible token) avevamo già parlato qualche giorno fa: si tratta di una semplice scritta, quindici caratteri, che insieme formano l’augurio di buon Natale in lingua inglese «Merry Christmas». Parliamo del Natale 1992, considerato che era il 3 dicembre quando l’SMS è stato inviato dall’ingegnere di Vodafone Neil Papworth  dal suo computer a un manager nel Regno Unito. L’NFT primo SMS è stato venduto all’asta, come già ampiamente annunciato, a Parigi.

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L’NFT primo SMS vale più di 100 mila euro

Precisamente 107 mila euro (ovvero 121 mila dollari): questo il valore del primo SMS mai inviato che è diventato un gettone non fungibile. Il messaggio è stato inviato tramite una rete Vodafone ed è stato ricevuto su un telefono Orbitel – uno dei primi, quelli enormi di 2 kg per intenderci -, che era in tutto e per tutto simile ai telefoni fissi con i fili che venivano utilizzati prima che la digitalizzazione prendesse il sopravvento.

Durante la vendita, raccontando la storia dell’SMS, il direttore della casa d’aste Maximilien Aguttes ha detto: «Erano nel bel mezzo di eventi di fine anno, così gli ha mandato il messaggio ‘Merry Christmas». Continua la scia di successi di opere d’arte e pezzi digitali tramutati in NFT – dai video ai meme passando per gli SMS – che arrivano a valere anche milioni di dollari quando vengono venduti.

Attualmente in Francia la vendita di beni immateriali – come non ha mancato di sottolineare Reuters – non è legale. Per aggirare questo limite la casa digitale ha scelto di confezionare il messaggio in una cornice digitale, mostrando fisicamente il codice e il protocollo di comunicazione – come ha spiegato il direttore della casa d’aste -. All’acquirente andrà la replica del protocollo di comunicazione originale che trasmise l’SMS ormai quasi trent’anni fa e il ricavato della vendita, come annunciato, finirà nelle casse dell’Agenzia delle Nazioni Unite (UNHCR) a favore dei rifugiati.

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