I titoli sull’aria condizionata in auto «vietata questa estate»

Alcuni portali hanno fatto la classica operazione di clickbait per ottenere visualizzazioni annunciando un qualcosa che esiste da una decina di anni

25/05/2022 di Enzo Boldi

Spesso, nel nostro lavoro di debunking, ci siamo trovati a parlare di storie che non esistono. Questa volta, invece, siamo costretti a trattare un argomento noto ai più da una decina di anni, ma che oggi – per via di alcune dichiarazioni recenti legate alla guerra in Ucraina e alcune proposte avanzate dalla politica – torna di stretta attualità: il risparmio energetico. E, sfruttando un tema molto delicato in questo contesto storico, ecco che alcuni portali internet hanno cercato (riuscendoci) di ottenere visualizzazioni online utilizzando titoli allarmistici sull’aria condizionata in auto vietata per legge da questa estate, con multe salatissime. Argomento che ha suscitato forte rabbia e indignazione. Peccato che questa norma faccia parte del codice della strada. E non da oggi, ma da anni.

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In tanti, soprattutto su Twitter, hanno condiviso un articolo che titola così: «Aria condizionata vietata in auto quest’estate: se ti fanno un controllo la multa è un salasso». Parole e concetti che, ovviamente, fanno sollevare le ire dei lettori che – evidentemente, seguendo quella triste dinamica del “fermarsi al titolo” senza leggere l’intero contenuto – hanno condiviso e postato quell’articolo con commenti iracondi. C’è chi accusa il governo e chi se la prende con i politici che «trovano ogni scusa per pescare dalle tasche degli italiani».

Aria condizionata auto vietata, i titolo clickbait

Come detto, la notizia dell’aria condizionata auto vietata è reale. Ma il contesto è completamente sbagliato. L’articolo in questione, infatti, fornisce un riferimento temporale sbagliato per fare il classico click-bait. Si dice, infatti, che il tutto partirà «questa estate». Siamo sicuri? Assolutamente no. Come spiega Butac, infatti, questa norma fa parte del codice della strada italiano da una decina di anni. In particolare, il comma 7-bis dell’articolo 157 dell’impianto di norme spiega: «È fatto divieto di tenere il motore acceso, durante la sosta del veicolo, allo scopo di mantenere in funzione l’impianto di condizionamento d’aria nel veicolo stesso; dalla violazione consegue la sanzione amministrativa del pagamento di una somma [(da € 223 a € 444)]».

A quando risale questa norma? Sicuramente non a “questa estate”, come invece alludono gli articoli con titoli click-bait. Questa legge, infatti, è entrata a far parte del Codice della Strada con il decreto-legge 117/2007 che ha recepito le indicazioni arrivate – all’epoca – dall’Unione Europea in quel periodo. Ben 15 anni fa, un lasso di tempo in cui questa legge è sempre stata in vigore con le relative sanzioni in caso di auto in sosta lasciata con il motore acceso (anche per mantenere in funzione l’aria condizionata e refrigerarsi). Nulla a che vedere, dunque, con la dichiarazione di Mario Draghi sull’aria condizionata o con la situazione energetica in stallo viste le tensioni con la Russia.

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