Perché non è colpa di Dazn se le immagini degli scontri tra tifosi in Spezia-Napoli non sono state mandate in onda

C'è un protocollo della UEFA sul feed broadcasting e la tendenza, in ogni caso, è confermata anche dalle emittenti che si occupano di altri sport

23/05/2022 di Gianmichele Laino

Chi si occupa di mass-media – e chi si è occupato della trasmissione in streaming delle partite di Seria A, anche dal punto di vista dell’infrastruttura tecnologica – non ha potuto fare a meno di notare la polemica dopo la partita Spezia-Napoli, ultima giornata del campionato. Durante questa partita, il match è stato sospeso per circa 12 minuti a causa di scontri tra le tifoserie: dopo diverse scaramucce, infatti, c’è stata una invasione del settore occupato dai tifosi dello Spezia da parte degli ultras del Napoli, che avevano preso posto – come di consueto – nel settore ospiti. L’evento è stato impattante e significativo: diversi giocatori del Napoli si sono recati a placare gli animi (Kalidou Koulibaly, nell’intento di riportare la calma, è arrivato davvero a pochissimi passi da un drappello di tifosi che si stavano fronteggiando con mazze e aste di bandiere) e, come detto, la partita è stata interrotta. Tuttavia, i telespettatori di Dazn non hanno potuto in alcun modo assistere al motivo dell’interruzione, se non attraverso il resoconto dei telecronisti: le immagini degli scontri tra tifosi in Spezia-Napoli non sono state trasmesse.

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Tifosi in Spezia-Napoli, perché Dazn non ha trasmesso le loro immagini?

La decisione di non trasmettere le immagini degli scontri tra tifosi è stata assolutamente criticata dal pubblico, che si è riversato in massa a protestare sui social network:

Tuttavia, non si può parlare di una responsabilità di Dazn nella mancata riproduzione delle immagini stesse, né di un problema tecnico dell’emittente. Al contrario, invece, l’OTT si è adattato a quelle che sono le direttive della UEFA e della FIFA che riguardano fenomeni relativi al comportamento delle tifoserie: non soltanto gli scontri sugli spalti, ma anche le invasioni di campo. Negli anni recenti, infatti, nel regolamento per la trasmissione del feed broadcasting si mette nero su bianco che le invasioni di campo e gli scontri tra tifosi non possono essere inquadrati, per evitare l’effetto emulazione nel pubblico da casa. Ricordiamo tutti le immagini degli scontri tra tifoserie nel match della nazionale Italia-Serbia a Genova nel 2010, così come sono bene impresse le immagini di Genny ‘a Carogna nella finale di Coppa Italia del 2014, quando la sua “trattativa” con le società in campo occuparono ampio spazio nella diretta televisiva della Rai. Ecco, l’intenzione della federazione internazionale e di quella europea è di evitare che questa visibilità si possa replicare: per questo diversi campionati – nei loro regolamenti di diffusione delle immagini televisive – prevedono richiami a questa consuetudine e affidano alle società le responsabilità sulla sorveglianza sugli spalti e sul terreno di gioco proprio per evitare che le emittenti, non trasmettendo questi episodi delle partite, possano in qualche modo essere danneggiate.

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