Arcuri non sa perché gli altri Paesi hanno ricevuto più «dosi simboliche»

Nella sua intervista a Il Corriere della Sera, si fa il confronto con la Germania e il Commissario parla di proporzione in base al numero della popolazione. Ma non è così

27/12/2020 di Enzo Boldi

Fattori di organizzazione istituzionale interna, o mero rapporto tra i contratti stipulati dai vari paesi dell’Unione Europea. Sta di fatto che nel Vaccine day nel Vecchio continente non sono mancate le polemiche per la distribuzione differente delle prime dosi del vaccino anti-Covid prodotto da Pfizer-BioNTech e approvato nei giorni scorsi dall’Agenzia Europea del Farmaco (Ema). E chi dovrebbe fornire risposte su queste differenze, non fa altro che generare confusione. Come nel caso del Commissario straordinario Domenico Arcuri su dosi vaccino in Germania.

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Le 9750 dosi di vaccino nel nostro Paese (si tratta solamente del primo invio simbolico, nei prossimi giorni ne arriveranno 470mila), infatti, sono molto più basse rispetto a quelle distribuite in alcuni altri Paesi dell’Unione Europea. Le maggiori divergenze emergono con la Spagna (350mila), la Germania (oltre 250mila) e la Francia (che ne ha avute circa il doppio rispetto all’Italia). Nella sua intervista a Il Corriere della Sera, Domenico Arcuri è stato interrogato proprio su questa disparità numerica. E la sua risposta non è certamente quella esatta.

Arcuri su dosi vaccino in Germania è in confusione

«Il numero di dosi simboliche per partire tutti assieme il 27 dicembre è proporzionale alla popolazione, la Germania dalla Ue ha avuto le stesse dosi o poco più», ha detto il commissario straordinario rispondendo alla domanda della giornalista Monica Guerzoni. Ma, ovviamente, questa non è la risposta esatta. Tra la Germania e l’Italia vi è sì una differenza nel numero totale di abitanti, con i tedeschi che hanno circa 23 milioni di cittadini in più rispetto al nostro Paese.

La differenza non è sul numero di abitanti

Secondo i dati Eurostat (l’ultima rilevazione è del 2019) in Germania si contano 83,02 milioni di abitanti, mentre in Italia 60,36. Quindi è vero che i tedeschi sono più degli italiani, ma la proporzione citata da Domenico Arcuri su vaccini Germania è del tutto fuori luogo. Perché, prendendo per buone le parole del Commissario e paragonandole alle 150mila dosi ricevute, i tedeschi dovrebbero essere circa 900 milioni. E, invece, la differenziazione si basa su altro. Non di certo sul numero della popolazione.

 

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