Grazie a un’app i bimbi in ospedale potranno capire ed esercitare al meglio i propri diritti

Dalla collaborazione di Aopi e dell'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza nasce l'app che permette ai bambini di capire i propri diritti

23/03/2021 di Ilaria Roncone

Oggi è il giorno del lancio dell’applicazione nata dalla collaborazione tra Aopi – Associazione degli Ospedali Pediatrici Italiani – e l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza che ha come obiettivo insegnare ai piccoli pazienti la Carta dei diritti dei bambini in ospedale. I protagonisti dell’app di realtà aumentata si chiamano Tommy e Olly e accompagnano i bambini in una realtà aumentata alla scoperta della Carta dei diritti dei bambini in ospedale, un documento che fino a poco tempo fa era scritto da adulti per adulti ma che ora potrà essere spiegato ance ai piccoli che ne sono non più solamente oggetto ma anche soggetto. Per capire meglio come funziona l’app e quali sono le sue prospettive abbiamo parlato con Carla Garlatti, la Garante nazionale per l’Infanzia.

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App Carta dei diritti dei bambini in ospedale, perché nasce e come funziona

«Lo scopo di questa idea, che nasce sulla base del protocollo siglato nel 2018 tra Aopi e l’Autorità garante per infanzia e adolescenza, è venire incontro alle esigenze dei bambini. Noi, dal nostro lato, abbiamo come scopo la diffusione della conoscenza dei diritti della Carta dell’Onu e di vederne la realizzazione. A livello pratico, la Carta dei diritti dei bambini in ospedale esiste già ed è stata redatta nel 2005 con un linguaggio che si rivolge soprattutto agli adulti», ci ha spiegato la Garante. Il presupposto dell’applicazione è quindi quello di “tradurre” la carta dei diritti: «L’abbiamo riscritta pensando ai bambini: l’app è molto semplice e si scarica facilmente su qualunque tipo di dispositivo. Inquadrando con il QR Code uno degli articoli viene fatta una lettura del diritto e poi Tommy e Olly animano una scenetta in realtà aumentata, in 3D, che dà una misura plastica di quello che è il diritto. Nello stesso momento il bambino o il ragazzino quindi impara e si diverte. Al termine c’è la possibilità di scrivere un apprezzamento o una critica dando anche suggerimenti su quello che si potrebbe fare per migliorare. Il questionario è molto semplice, adatto ai piccoli».

Il modo in cui i bambini interagiscono e la realtà aumentata dell’applicazione dovrebbero essere «accattivanti e perfette per attirare l’attenzione dei piccoli».

«Una carta scritta da ragazzi per ragazzi a misura di bambino»

La traduzione della carta è avvenuta ad opera di giovanissimi: «Il valore aggiunto di questa carta è che è scritta da ragazzi per ragazzi poiché presso l’Autorità esiste la Consulta dei ragazzi e delle ragazze, formata da un gruppo di adolescenti dai 13 ai 17 anni che si riunisce settimanalmente per affrontare problemi che li riguardano. Sono loro stessi a proporre e guidare la discussione di determinati problemi. Una volta sottoposta la carta alla loro attenzione sono loro stessi ad aver verificato che il linguaggio non poteva essere fruibili da un bimbo di 10 anni, che non avrebbe mai capito quale fosse il suo diritto».

La carta è stata interamente trascritta per i bimbi, spiegando in maniera semplice una serie di diritti come «quello di avere, da parte del medico, una spiegazione semplice del tipo di malattia che ho e quali sono le cure che mi saranno somministrate».  Quali saranno i risultati dell’iniziativa ce lo diranno il tempo e i vari ospedali che hanno aderito, tutti eccellenze del panorama italiano tra le quali figura anche il Bambino Gesù di Roma.

Modifiche app e Carta dei diritti dei bambini in ospedale sulla base del questionario

L’azione di ragazzini e bambini è stata fondamentale per tradurre la carta e lo sarà anche per le modifiche e le migliorie all’app: «Tramite il questionario sarà possibile capire non solo i suggerimenti dei bimbi ma anche qual è il diritto che sta loro maggiormente a cuore. A partire da questo lo scopo è quello di migliorare la vita di bambini e adolescenti in ospedale, soprattutto quando hanno un momento di fragilità come il ricovero e devono avere diritto a continuare con la loro vita nel modo più normale possibile».

Per fare previsioni concrete è ancora presto, come ci fa notare il dottor Alberto Zanobinipresidente di Aopi -, però «siamo convinti che i bambini e gli adolescenti potranno apprezzare questa app che si caratterizza per un linguaggio chiaro e semplice e per una animazione accattivante e che i totem colorati presenti in tutti e quindici gli ospedali italiani che fanno parte della rete Aopi rappresentino già uno strumento importante per far conoscere ai piccoli e alle famiglie l’esistenza di questa Carta dei diritti dei bambini in ospedale».

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