Il manifestante che caccia Antonio Di Bella e che lancia un messaggio d’odio al Tg3

Succede in diretta, mentre il giornalista cercava di raccontare quello che stava succedendo a Washington

07/01/2021 di Redazione

La storia dei disordini di Washington, dell’assalto al Campidoglio, della morte di quattro persone, del tentativo dei manifestanti pro Trump di impedire la transizione democratica tra il precedente presidente degli Stati Uniti e Joe Biden è stata anche una storia fatta di incredibili risvolti per il giornalismo italiano, che ha dovuto fare i conti con edizioni straordinarie e con collegamenti messi in piedi all’ultimo da Washington. Quello che è successo ad Antonio Di Bella – ex direttore di Rai News 24, uno dei giornalisti di più lungo corso del servizio pubblico – è emblematico.

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Antonio Di Bella scacciato dalla sua diretta

Il giornalista si trovava in diretta con l’edizione speciale del Tg3, che stava cercando di documentare quanto stava accadendo, in quelle ore, a Washington, dopo le fasi più concitate dell’assalto a Capitol Hill. Mentre era in collegamento, alle sue spalle è spuntato un manifestante pro Trump in tenuta mimetica. Il suo tono è sembrato subito molto minaccioso.

«Fake news, fake news» – grida il ragazzo alle spalle del giornalista della Rai, che si trova in un momento di evidente imbarazzo. Cerca di rispondere e di proseguire il suo racconto, ma l’insistenza del giovane lo porta a desistere. «Dobbiamo allontanarci – dice Di Bella – prima che venga il peggio». Il giornalista si sposta dalla sua inquadratura, permettendo al ragazzo in tenuta mimetica di affondare il colpo e di lanciare un messaggio d’odio: «Everybody hate you».

Situazioni di questo tipo si sono verificate sin dall’inizio delle proteste: i media statunitensi, radunati davanti a Capitol Hill a Washington per dar conto dell’esito del dibattito congressuale durante il quale Mike Pence avrebbe dovuto riconoscere la legittimità dell’elezione di Joe Biden (cosa che è avvenuta soltanto successivamente, con molto ritardo a causa dell’ingresso in Campidoglio dei manifestanti), sono stati aggrediti da supporter di Donald Trump e le loro attrezzature sono state danneggiate. Antonio Di Bella ha voluto evitare il peggio.

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