L’amica della fidanzata e della vittima di Genovese: «La droga alle feste non è reato, nessuno va nella tana del lupo»
La testimonianza di Giulia
08/12/2020 di Gabriele Parpiglia
Sul dorso ha un tatuaggio, c’è scritto “Traumi”. Il sotto-mondo che sta emergendo come un’onda impattante legata al caso di Alberto Genovese è tremendo. Le baby squillo a Roma, poi villa Inferno a Bologna, oggi “Terrazza Sentimento” e poi… un filo conduttore che non si è mai fermato. Dove sesso, droga e giovani ragazze si accostano a imprenditori facoltosi e tutto il resto è, nella loro mente, rock. O forse, per loro, quello che riguarda il sotto-mondo fa “figo” anche se fa schifo.
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Amica fidanzata Genovese (amica anche della vittima), la testimonianza
Si chiama Giulia, 24 anni. È un’amica, paradossalmente, sia di Sarah Borruso, fidanzata di Genovese, sia della vittima di stupro di quest’ultimo. Giornalettismo ha intercettato le sue storie, svanite, che sembrano quasi una confessione. Ecco alcuni passaggi chiave: «Non voglio generare percezione di omertà. Assumere droga e andare alle feste non è reato. Mentre quello che è successo dopo lo è. La mia posizione personale è che ogni donna, ogni persona è libera di andare a qualsiasi festa senza doversi aspettare che possa succedere una cosa del genere. È vero che non si respirava un’aria positiva (si riferisce a “Terrazza Sentimento”, sul suo profilo è rimasta una sola foto di casa Genovese, ndr) ma nessuno si aspettava una cosa del genere, nessuno poteva prevenire una cosa del genere. Non deve passare il messaggio che chi andava a quelle feste sapeva che o prevedeva che. Nessuno va nella tana del lupo!».
Il sotto-mondo legato al caso Genovese, come abbiamo sempre detto, è solo all’inizio della sua triste storia. L’ultimo post di Giulia ne è la prova: tanta perdizione e poca esperienza generano il caos.