Lo ‘choc’ de Il Messaggero (a scoppio ritardato)

Il clamore in un titolo, ma il fatto è accaduto ad agosto

11/01/2021 di Enzo Boldi

Chi, cosa, dove, quando e perché. Sono questi i primi cinque elementi che dovrebbero comparire all’inizio di un articolo di giornale. Una sintesi prima dell’approfondimento per consentire al lettore di avere una lettura contestualizzata della notizia che si sta dando. La regola delle ‘5 W giornalistiche’, però, si sta perdendo ogni giorno di più, traendo in confusione gli utenti che (in particolare sul web) si trovano spaesati. Questo preambolo serve per contestualizzare al meglio come sia stata trattata nel modo sbagliato la notizia «dell’ambulante strappa mascherina a una donna e la bacia a Stazione Termini».

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A trattare questo fatto di cronaca è Il Messaggero che, però, ha puntato tutto sul clickbait, spiegando solamente nel secondo paragrafo il ‘quando’. La vicenda è stata ripresa, seguendo le stesse modalità, anche da TPI.

Al netto della declinazione del termine ‘choc’, la notizia non è di oggi. Non è neanche di ieri e neanche del mese scorso. Si tratta di un fatto accaduto l’11 agosto alla Stazione Termini di Roma. Di oggi, infatti, è solo la notizia dell’epilogo della vicenda: l’uomo, 30 anni, è stato condannato a un anno e quattro mesi di carcere con l’accusa di violenza sessuale.

Ambulante strappa mascherina a una donna e la bacia, una notizia che risale ad agosto

L’uomo era già stato arrestato quattro giorni dopo la violenza denunciata dalla ragazza: dal 15 agosto, in pratica, era in attesa di giudizio. Sentenza che è arrivata proprio nelle scorse ore. La giustizia ci ha messo cinque mesi per prendere una decisione e ora il 30enne dovrà scontare la pena. Insomma, oggi è solamente l’epilogo di una triste vicenda di cronaca e di violenza nei confronti di una donna. Ma il fatto è accaduto a inizio agosto. Il quando è fondamentale nel giornalismo, anche se forse porta meno click.

 

 

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