Amazon accusato di discriminazione razziale e di genere

Una dipendente Amazon ha accusato il colosso di discriminazione razziale e di genere e altre persone stanno testimoniando

03/03/2021 di Ilaria Roncone

Non è la prima volta che una grande compagnia che opera sul web viene accusata di discriminazione dai propri dipendenti e stavolta tocca ad Amazon. Charlotte Newman, ex consigliere del senatore Cory Booker che lavora per Amazon Web Services, ha citato in giudizio Amazon e i due dei dirigenti di azienda per presunta di discriminazione razziale e di genere. Oltre a questo, la Newman sostiene anche di essere stata molestata e aggredita sessualmente da un ex dirigente Amazon.

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Discriminazioni Amazon, l’accusa della dipendente nera

Fondamentalmente l’accusa di Charlotte Newman si basa sul fatto che più volte le è stato detto, basandosi su stereotipi razziali, che il suo stile di comunicazione è «troppo diretto» e «spaventoso» tale che arriva a «intimidire le persone». Una ulteriore accusa si basa sul fatto che è stata assunta e messa a svolgere mansioni più elevate rispetto al ruolo che ricopriva chiedendo di essere promossa ma venendo assegnata al giusto ruolo solo due anni e mezzo dopo essere stata assunta. Ciliegina sulla torta, l’accusa è diretta a Andres Maz – collega più anziano della donna cui i superiori facevano riferimento per valutare il lavoro di lei – che l’avrebbe molestata sessualmente più volte, arrivando a proporle di fare sesso. Si parla anche di violenza sessuale poiché ci sarebbe stati contatti come il palpare la coscia sotto il tavolo durante una cena di lavoro.

L’invito ad altri dipendenti a farsi avanti

A rispondere all’accusa pubblicamente è stata la portavoce di Amazon Kate Brinks, che ha affermato che «Amazon lavora duramente per promuovere una cultura diversa, equa e inclusiva, e queste accuse non riflettono questi sforzi oi nostri valori. Non tolleriamo discriminazioni o molestie di alcun tipo e indaghiamo a fondo su tutte le richieste e intraprendiamo le azioni appropriate. Attualmente stiamo indagando sulle nuove accuse incluse in questa causa». Dalle indagini e dalle dichiarazioni di dipendenti ed ex dipendenti Amazon sta emergendo che effettivamente l’azienda assume persone di colore assegnando loro un livello inferiore rispetto a quelle che sono le loro capacità. «Non è raro che le donne, e in particolare le donne nere, abbiano un ruolo pubblicizzato a un livello ma estendano un’offerta a una posizione inferiore», ha dichiarato l’ex manager della diversità di Amazon Chanin Kelly-Rae nel corso dell’inchiesta.

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