L’equazione dietro all’algoritmo di TikTok (ma non significa che la piattaforma “legge la nostra mente”)
Il report del NY Times che, tuttavia, utilizza un titolo piuttosto allarmistico sulla piattaforma cinese
06/12/2021 di Gianmichele Laino
La formula matematica che sta dietro a TikTok può essere riassunta in questa indicazione: Plike X Vlike + Pcomment X Vcomment + Eplaytime X Vplaytime + Pplay X Vplay. Si prendono in considerazione, insomma, i like, i commenti, il tempo di visualizzazione, la visualizzazione stessa. Elementi che chiunque abbia utilizzato l’app può senza dubbio immaginare come alla base del sistema dell’algoritmo di TikTok, visto che la sequenza di video brevi, la scelta dei Per Te e la targettizzazione dell’utente sono alla base di tutte le piattaforme di interazione sociale e di quella di proprietà della cinese ByteDance in particolare. Ma da qui ad affermare, come fa il Ny Times in un articolo dal titolo decisamente allarmistico, che TikTok sia in grado di leggere la nostra mente ce ne vuole.
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Algoritmo di TikTok e il documento visionato dal NY Times
Ma da dove arriva la riflessione di una delle più importanti testate a livello globale? Tutto parte dal documento TikTok Algo 100, che è stato realizzato dagli ingegneri informatici che hanno creato la piattaforma a Pechino. Si tratta di un file destinato ai dipendenti non specializzati nel settore informatico per permettere anche a loro di comprendere i meccanismi di funzionamento della piattaforma. È un documento che illustra quali siano gli strumenti con cui lavora TikTok, quali sono i criteri che stabiliscono quale video risulti essere più adatto per quello o per quell’altro utente, che mette in connessione la società proprietaria Byte Dance proprio con la piattaforma di TikTok, che ne è uno dei tanti prodotti.
Nulla di particolarmente straordinario o che, comunque, non si sia già potuto intuire. I portavoce della società non hanno avuto difficoltà ad ammettere che il documento, effettivamente, sia vero. Anche se la fonte che lo ha girato al NY Times ha voluto restare anonima e ha ottenuto garanzie per poterlo far leggere, ma non per farlo pubblicare nella sua versione integrale.
Perché gli Stati Uniti si sentono minacciati da TikTok
Del resto, gli esperti consultati dal NY Times riportano che quanto indicato all’interno del documento sembra essere abbastanza normale e che TikTok abbia sfruttato elementi algoritmici cosiddetti “tradizionali” per poter sviluppare il suo successo. Non quella che può essere definita “magia algoritmica”, non la disponibilità di lettura delle menti – come viene indicato in questo titolo forzato del NY Times. Semplicemente, TikTok – come le altre piattaforme – sta lavorando affinché l’utente possa restare il più possibile sul suo feed. E per farlo cerca di intercettarne i gusti.
La sensazione è che si stia partecipando a quel sentimento americano non particolarmente positivo nei confronti di qualsiasi prodotto cinese. Al momento, nonostante l’ordine esecutivo di Donald Trump sulla messa a bando della piattaforma sia stato cancellato da Joe Biden, quest’ultimo ha comunque voluto ribadire degli approfondimenti sui sistemi di connessione tra TikTok e il governo cinese. La piattaforma afferma solennemente di non passare alcun dato personale alle autorità governative e che non avrebbe intenzione di farlo nemmeno se arrivasse una richiesta esplicita.