C’è una nuova vita per «alfemminile», è come se il gruppo Gedi acquistasse un social network
Operazione in dirittura d'arrivo, con l'80% del prodotto che entrerà a far parte del gruppo di Repubblica e La Stampa
05/02/2021 di Redazione
Un gruppo editoriale che acquista la potenza di un social network. Il senso dell’operazione sembra essere proprio questo. Il Gruppo Gedi ha dato il via libera all’operazione alfemminile: l’editore ha acquisito l’80% del progetto, mentre il restante 20% resterà in capo a TF1, l’azienda francese che continuerà a fornire servizi tecnologici. Potenzialmente, alfemminile (i dati risalgono al dicembre 2020) ha la capacità di raggiungere oltre 6 milioni di visitatori unici in un mese, che si traducono in 25 milioni di pagine viste. Se si considera il mondo dell’informazione femminile, si tratta del terzo risultato migliore in Italia.
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Alfemminile, il colpo di Gedi
La storia di alfemminile è nota agli utenti del web in Italia e non solo. Il progetto, originariamente, è nato in Francia, mentre nel nostro Paese ha iniziato a essere attivo a partire dal 2011. La sua è sempre stata un’attività a metà tra l’informazione, la discussione a livello di forum, ma anche per quanto riguarda le operazioni di test di prodotti commerciali, con utenti iscritti che possono recensirli dopo che sono stati messi a loro disposizione dai clienti. Insomma, un business a 360 gradi, che completa le diverse attività – informazione, discussione e marketing – che costituiscono i settori trainanti delle idee più vincenti sul web.
Se si considera che il Gruppo Gedi – che ha al suo interno il magazine D e che presenta diversi progetti verticali al suo interno che riguardano l’universo femminile – diventa il punto di riferimento per questa tipologia di informazione sul web. Se si considera il vasto seguito che alfemminile ha dal punto di vista dei social network (oltre 2 milioni di followers tra Facebook, Instagram e anche Pinterest), si comprende ancor di più il potenziale dell’operazione.
Sicuramente, la strategia editoriale che segue questo tipo di operazione merita molta attenzione, sia per come potrà essere declinata – magari all’interno di un discorso ancora più allargato a livello di redazione -, sia per la distribuzione di contenuti alternativi. Ma è anche il segnale che gli editori tradizionali, legati principalmente alla carta stampata e ai loro prodotti laterali, continuano a vivacizzare il mercato delle news e dei forum online. Anticipando quella che – come sta avvenendo anche in altri gruppi editoriali di livello internazionale – può essere considerata la tendenza che si sta esplorando nel futuro: sempre più informazione social oriented.