Verdelli lascia Repubblica, a sostituirlo sarà Molinari
23/04/2020 di Ilaria Roncone
A dare la notizia è Repubblica stessa nel suo editoriale online: «Carlo Verdelli non è più il direttore di Repubblica. Oggi il Cda di GEDI indicherà il nuovo direttore». Il Consiglio di Amministrazione nel quale verrà designato il sostituto dell’ormai ex direttore di Repubblica è attualmente in corso. Il cambiamento non si limita al ruolo di Verdelli, stando alle indiscrezioni pubblicate da Prima Comunicazione.
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Verdelli non è più direttore di Repubblica
Nel giorno in cui la campagna lanciata da Articolo 21 e Fnsi si è tramutata in una valanga di tweet di solidarietà condivisi tramite l’hashtag #iostoconverdelli, il diretto interessato non è più direttore di Repubblica. Dopo le minacce ricevute e la messa sotto scorta a partire dall’inizio di marzo la situazione per finisce l’avventura da direttore della testata, cominciata a febbraio 2019 in sostituzione di Mario Calabresi. In precedenza Verdelli era stato vicedirettore al Corriere della Sera e direttore di Vanity Fair e della Gazzetta dello Sport. Come riportato da Il Post, il comitato di redazione ha affermato che «non potendo, per evidenti ragioni legate al coronavirus, convocare l’assemblea dei giornalisti, ha convocato immediatamente l’assemblea dei fiduciari e dei delegati dei settori e delle redazioni».
I nomi del nuovo cda di GEDI
Sempre stando alle indiscrezioni diffuse da Prima Comunicazione il gruppo GEDI, controllato dalla famiglia Agnelli-Elkann, starebbe per ufficializzare una serie di nuove nomine. Oltre alla sostituzione di Verdelli come direttore di Repubblica, al quale subentrerà Maurizio Molinari, lasciando il ruolo di direttore de La Stampa; si parla anche di John Elkann come Presidente di GEDI e di Massimo Giannini che prenderà la direzione de La Stampa – lasciata da Molinari – e dei giornali locali. A guidare GEDI, come da previsioni, il manager Maurizio Scanavino che era Direttore Generale già da dicembre e tra i confermati nel Consiglio di amministrazione dovrebbero esserci anche Marco De Benedetti, Carlo Perrone e Giacaranda Caracciolo.
(Immagine copertina dal profilo di Repubblica)