Per la seconda volta hanno scritto che Carlo Verdelli deve morire il 23 aprile

18/04/2020 di Redazione

Nella giornata di ieri ha ricevuto un tweet chirurgico. Nel senso che è stato lanciato da un account che sembra essere stato creato appositamente per l’occasione, con zero followeing e zero followers e che è già stato cancellato da Twitter. Un manifesto di morte in cui continuano le minacce a Carlo Verdelli, il direttore del quotidiano La Repubblica. Sul manifesto funebre, oltre a essere riportato il nome e il volto del giornalista, compare anche la data della morte presunta: il 23 aprile.

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Minacce a Carlo Verdelli, ancora una volta indicata una presunta data di morte

Una data che non sembra essere casuale e che aumenta le preoccupazioni intorno al direttore di uno dei quotidiani più prestigiosi d’Italia. Qualche giorno fa, infatti, era stata creata una falsa pagina di Wikipedia relativa allo stesso direttore di Repubblica, inserendo proprio la data della sua morte. Il 23 aprile 2020. Una coincidenza? La matrice può essere considerata la stessa?

Certo è che l’indicazione di una data precisa per accompagnare una minaccia di morte rende, di per sé, più grave la minaccia stessa. È il culmine di una lunga lista di episodi che hanno visto protagonista il direttore di Repubblica, il fondatore Eugenio Scalfari e tutta la redazione del giornale, più volte oggetto di insulti, di offese e – appunto – di vere e proprie minacce. In seguito all’ennesimo atto intimidatorio, il comitato di redazione di Repubblica ha voluto manifestare la propria solidarietà al direttore del quotidiano.

«Ancora una minaccia di morte indirizzata al nostro direttore Carlo Verdelli. L’ennesima – si legge nel comunicato -. Un’escalation di intimidazioni che hanno il chiaro obiettivo di condizionare il lavoro di Repubblica e dei suoi giornalisti. Il Cdr, nell’esprimere massima vicinanza al direttore, ribadisce ancora una volta che il giornale non ha paura e non si sottrarrà mai al dovere di garantire ai lettori un’informazione libera, corretta e indipendente».

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