Il paragone poco calzante tra i naufraghi della Alex e i lavoratori di Biella
08/07/2019 di Redazione
Il dibattito andato in onda ad Agorà ha assunto dei tratti per alcuni versi paradossali. Il deputato di Fratelli d’Italia Andrea Delmastro è stato invitato a confrontarsi, in collegamento, con Alessandra Sciurba, sul caso della nave Alex e del salvataggio di 41 migranti a bordo dell’imbarcazione della ong Mediterranea.
Alex-Biella, un paragone che non funziona
La portavoce della non governativa stava esponendo le ragioni in base alle quali il capitano Tommaso Stella ha deciso di portare a Lampedusa i naufraghi, ormai in stato di necessità. La Sciurba aveva appena affermato: «Lei sa benissimo che ci sono per il diritto delle situazioni in cui è doveroso non ottemperare a un ordine, quando ci sono beni superiori in gioco». Tanto è bastato per far alterare il deputato, che ha risposto con veemenza alle osservazioni della portavoce di Mediterranea.
– Venga a bordo a vedere lo stato di necessità in cui ci trovavamo
– Venga a Biella a vedere la gente che lavora
Il dibattito tra @DelmastroAndrea e la portavoce di @RescueMed #agorarai pic.twitter.com/gVjEyN2JJU— Agorà Estate (@agorarai) July 8, 2019
Secondo Andrea Delmastro, infatti, la portavoce della ong non conosceva cosa fosse uno stato di necessità. A queste parole, Alessandra Sciurba ha invitato il deputato a salire a bordo della nave Alex prima che questa fosse ripulita: «Non ci penso nemmeno – ha detto il rappresentante di Fratelli d’Italia -, venga piuttosto a Biella a vedere la gente che lavora».
Alex-Biella, un altro caso di benaltrismo
Il benaltrismo di questa situazione è evidente: non si possono paragonare due situazioni così diverse per impressionare gli spettatori e per effettuare una contrapposizione che – di fatto – è volta a scatenare una sorta di guerra dei poveri contro i poveri. Tuttavia, l’affermazione fa parte di un campionario di frasi politiche che vengono utilizzate dai politici sovranisti per sottolineare la contrapposizione tra le classi dei lavoratori italiani e i migranti, quasi come se questi ultimi fossero direttamente i loro nemici. La scarsa risposta di un sistema industriale ai bisogni dei lavoratori non c’entra nulla con il salvataggio di vite umane in mare.