Guai a paragonare i soldi della Fondazione Open a quelli di Casaleggio, parola di Dibba

Lo aveva detto durante una puntata della trasmissione di Fabio Fazio e torna a dirlo a gran voce dalle pagine de Il Fatto Quotidiano. Alessandro Di Battista ribadisce in una intervista che «la corruzione non è più quella della bustarelle, ma si fa con le consulenze.». Il riferimento è chiaramente al caso esploso questa settimana della fondazione Open, la «ex cassaforte» di Matteo Renzi.

Guai a paragonare i soldi della Fondazione Open a quelli di Casaleggio, parola di Dibba

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Alessandro Di Battista, dopo il silenzio al seguito della morte della madre e la sua partenza verso l’Iran per raccogliere materiale da usare nel suo nuovo libro, torna a parlare tramite una intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano. E non si esime dal commentare il caso di cronaca che legherebbe la fondazione Open a doppio giro con l’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi. L’unico modo per smascherare la corruzione, incalza Dibba, è «una seria legge sul conflitto d’interessi». «Prima la politica era più forte delle lobby, poi le lobby hanno prevalso e ora i politici si trasformano direttamente in lobbisti» ha aggiunto l’ex deputato, che ricostruisce come l’ipotesi degli inquirenti sia che le norme con cui è regolato il finanziamento privato ai partiti «siano state aggirate, ossia che certi imprenditori o multinazionali abbiano restituito il favore per alcune leggi ai governi Renzi e Gentiloni finanziando la fondazione legata ai renziani». «Le ricche consulenze commissionate dal gruppo Toto all’avvocato Bianchi – continua- sono un fatto, e non parlo della loro liceità». Attenzione però a fare un parallelismo con i soldi che i parlamentari devolvono alla Casaleggio per la piattaforma Rousseau: «Sono soldi che i parlamentari accettano di prendere dai loro stipendi per destinarli funzionamento di una piattaforma» risponde Alessandro Di Battista, spiegando che «non aggirano norme sul finanziamento, e quei soldi non vengono versati in cambio di favori».

(Credits immagine di copertina: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)

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