«Certo, chiamami, atterro a Istanbul e…»
Continuano le indagini e l'inchiesta sul caso genovese, col cerchio che si stringe attorno a certi nomi del mondo dello spettacolo italiano
01/12/2020 di Gabriele Parpiglia
Diversamente da quanto riportato dall’articolo a firma di Gabriele Parpiglia, la sig. Sofia Giale De Donà, oltre a fare la modella, collabora attivamente nelle società SALUPOINT srl e CHECKPOINT srl, che ha fondato insieme al padre: si è recata a Istanbul, quindi, per questioni di carattere lavorativo. Le è capitato di partecipare esclusivamente ad alcune cene presso la cd. Terrazza Sentimento, ma non in tempi recenti. La sig. Sofia Giaele De Donà non ha mai accettato di essere intervistata in merito ai fatti di cui alla Terrazza Sentimento, non avendo gossip da comunicare al Vostro giornale.
Basta! Il vicino di casa di Alberto Genovese? Già sentito e risentito. Daniele Leali? Passa più tempo in tv o sui social che a lavorare a Bali (è un dato di fatto, ndr) dove si trova per motivi legati alle sue attività? Quali? Il buttafuori Simone manca poco e si candida come concorrente per qualche reality, anche se continua a chiamarmi per dirmi che ha litigato con un personaggio discusso a capocciate, che vuole darmi le prove che testimoniano come tv e “agenti improvvisati” sono d’accordo per ospitate pagate, che lui però ha scavalcato tutti e fa da solo perché quello lo voleva «inculare» e che andrà a Quarto Grado, dalla D’Urso, da Giletti, a Mattino Cinque: insomma manca solo Tele Capri poi le ha fatte tutte.
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Tutti i personaggi “collaterali” di Terrazza Sentimento
In tutto questo sotto bosco (da vomito), del sotto mondo si è perso il punto di vista centrale: l’indagine al momento è su Alberto Genovese. Si continua a far parlare personaggi “collaterali” che da un lato urlano: «Ma noi non siamo indagati». E grazie: l’indagine è in corso, forse i vostri avvocati vi avrebbero dovuto consigliare di tacere in un momento così delicato, forse dimenticate che c’è una vittima e uno stupro, un sequestro di persona e una serie di violenze aggravate sessuali? Forse. E forse ognuno di questi personaggi, comprese le comparse come Giorgina Sparkling – scovata da Fanpage (a cui ha già detto tutto) – che parlano di liste segrete, Ku Klux Klan e dell’invito della Banda Bassotti per partecipare alle feste legate a “Terrazza Sentimento” (tutte cazzate), forse – dicevamo – ognuno di questi dovrebbe fermarsi.
Alle feste di Genovese entrava anche l’amica dell’amica della modella. Basta che fosse single e figa: e se le piaceva la droga poteva fermarsi e passare alla seconda fase dall’Animal party, all’“After party”. La tristezza è racchiusa nel fatto che invece di parlare dei due soggetti di questo dramma – il carnefice Genovese e la vittima “X” – ci ritroviamo un sottobosco che sta trasformando questa inchiesta in “altro”. Non è dato capire che cosa sia “altro”. Ma sicuramente “altro” fa schifo. Soprattutto perché non esiste ancora qualcuno che abbia detto la parola «Scusa» nei confronti della ragazza violentata.
Anzi c’è chi spaccia audio, chi cerca quasi di screditare la denuncia e la violenza subita. Chi addirittura avvicina il suo pensiero al «Beh, si è cercata tutto questo». Ma, leggendo le carte, sono sicuro che questo pensiero da coglione cambierebbe subito nella mente di chi lo ha elaborato, dinanzi alle 18 ore di violenza subìta, con dettagli raccapriccianti sul corpo della ragazza. Ci mancava l’editoriale di Vittorio Feltri… ma sarebbe inutile aggiungere altre parole.
Dentro questa partita, a ognuno piace giocare un ruolo da protagonista che non è stato richiesto. Bisognerebbe informare ed evitare di trattare questo caso come se fosse un argomento acchiappa-share. Bisognerebbe lavorare, anche se certamente lo faranno gli inquirenti, solo su poche e fondamentali domande: chi portava la droga a Genovese? Chi erano gli spacciatori? Che ruolo aveva Sarah, la fidanzata di Genovese? Ci sono altre vittime? Che cosa è successo a Ibiza lo scorso 10 luglio e lo scorso 23 luglio? Perché le denunce di Roberto Bolle e altri vicini di casa di Genovese, che lamentavano già una situazione di criticità quotidiana, non sono mai state ascoltate? Come venivano “selezionate” le ragazze? C’era davvero un giro di ragazze a pagamento? I pagamenti di Genovese hanno lasciato una traccia riscontrabile (tra viaggi, party, abbellimenti, eccetera) o erano pagamenti in black? Da quante persone era composta la “Corte” di Genovese?
Poi c’è tutto un aspetto finanziario che in questi giorni stiamo trattando per capire quanto fosse rimasto del Genovese “Genio e imprenditore” (perché è indiscutibile che nella sua prima vita Alberto Genovese, pre droghe e fighe, fosse stato un fenomeno nel suo lavoro, ndr). Insomma, chi ci mette la faccia dovrebbe fermarsi dinanzi alle luci delle telecamere e capire che parlare, raccontare, informare deve essere (per un caso così grave) un qualcosa in più di importanza vitale. Soprattutto se le dichiarazioni e le testimonianze primarie di chi c’era possono aiutare le indagini e non compiacere la propria immagine o permettere di difendersi in modo abbastanza simpatico, se non ridicolo. Io, personalmente, mi sono scontrato dinanzi a parecchi dei personaggi che facevano parte della vera “scorta”, del cerchio “stupefacente”, dei “live” di Alberto Genovese.
Tranquilli, di questi personaggi in tv non avete visto nessuno eccetto Leali, che dal suo punto di vista si dice contento di «Metterci la faccia» e non voltare le spalle ad Alberto. Ma lo fa da Bali e lo fa non sapendo che ogni parola, con indagini in corso, potrebbe essere un boomerang nei suoi confronti. Dovrebbe chiedersi come mai gli altri quattro ragazzi o la fidanzata di Alberto abbiano scelto il silenzio. Magari Leali, dalla sua parte, ha la verità e ne uscirà pulito. Magari, leggendo le carte, Leali si sta suicidando da solo. Il tempo ci darà le giuste risposte.
Per quanto mi riguarda, personalmente, c’è chi mi ha minacciato (amen, sono abituato, ndr), c’è chi non ha mai risposto, chi ha detto «no, grazie», chi si è defilato dicendo «Genovese, chi?» e poi sul suo profilo aveva 6mila foto con lui (poi rapidamente cancellate), chi ha chiesto denaro per interviste, chi invece le interviste le ha fatte, ma subito dopo ha chiamato per dire: «Preferisco restare anonima: niente nome e cognome o foto». Poi la luce.
Terrazza Sentimento e il contatto con una modella
Finalmente due giorni fa, dopo aver trovato sui social uno dei rari video di “Terrazza Sentimento” – pubblicato da noi di Giornalettismo – arrivano una marea di segnalazioni per dirci chi c’era di famoso e chi non c’era al party. Tra queste, nel video, appare Sofia. Modella, due profili su Instagram, le foto sempre in bella mostra, ogni immagine è super sexy, una vita tra l’Italia e il resto del mondo.
A Sofia scrivo su Instagram, non avendo il suo contatto. Anche se il suo viso mi sembrava conosciuto, ma non ricordavo dove l’avessi vista. Lei mi risponde, lo fa in modo gentile e mi lascia (come potete vedere) il suo numero, dandomi appuntamento al giorno dopo perché avrebbe lasciato Milano, per volare a Istanbul. In modo dettagliato mi dice: «Chiamami su Wup».
Un viaggio che, in un periodo di pandemia mondiale, può essere giustificato per motivi di lavoro, immagino io. Quali? Boh. Intanto nella mia mente scatta il ricordo. Sofia si era presentata ai tempi in una nota trasmissione tv, ma il suo percorso era durato molto poco. Pochissimo. Comunque, sono contento. Finalmente una modella, sveglia, gentile nella risposta: mi racconterà qualcosa in prima persona perché lei era davvero a “Terrazza Sentimento”. C’era e non per sentito dire….
Il giorno dopo alle 15.00 inizio a chiamare. Ma indovinate? Il numero è inesistente. Provo per due ore di seguito, magari non prende, ma niente. Non c’è nemmeno la casella Wup “accesa”. Poi mi accorgo che Sofia è “Attiva” su Instagram, le scrivo ma non visualizza. Le scrivo, ma niente. Fa finta di non leggere. Recupero, grazie a mie fonti, anche un altro numero di telefono, il suo personale. Niente, spento anche questo. E si spengono ancora una volta le mie speranze nell’avere una testimonianza primaria e importante perché presente ai party di Genovese.
“Terrazza Sentimento” alza ancora la sua musica e fa vincere il silenzio.