Tutti indignati, ma Adinolfi pensa al «povero quarto uomo» di Parigi

Perfino il PSG che si giocava la qualificazione ha protestato, ma per il leader del Popolo della Famiglia c'è un problema di politicamente corretto

09/12/2020 di Enzo Boldi

Il Paris Saint-Germain, che aveva in ballo la qualificazione agli ottavi di finale di Champions League, ha deciso di abbandonare il campo. Perché la lotta al razzismo non ha colore né bandiera. Tutti si sono indignati per quella frase pronunciata da Sebastian Coltescu nei confronti di alcuni calciatori dell’Istanbul Başakşehir. Il governo rumeno ha chiesto scusa e si è dissociato da quelle parole pronunciate nel bel mezzo dell’ultima gara del girone H. Insomma, praticamente tutti hanno condannato quel che è accaduto al Parco dei Principi di Parigi. Tutti tranne Adinolfi su quarto uomo che lo difende e dice: è vittima del politicamente corretto.

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Questo il pensiero, alquanto contorto, del leader del Popolo della Famiglia.

Insomma: «roscio», «quello con la cresta». Secondo Mario Adinolfi il quarto uomo Sebastian Coltescu è vittima del politicamente corretto. Quindi è una vittima e non un colpevole.

Adinolfi su quarto uomo di Parigi e il politicamente corretto

Eppure è praticamente solo lui – tra i personaggi pubblici – a prendere le difese del direttore di gara designato per il ruolo di quarto uomo del match tra Paris Saint-Germain – Istanbul Başakşehir. Eppure anche il governo rumeno ha espresso solidarietà e condanna per l’accaduto: «Condanno fermamente qualsiasi commento che possa essere interpretato come razzista, xenofobo o discriminatorio. Mi scuso a nome dello sport rumeno per questo sfortunato incidente che non ci rappresenta», ha dichiarato Ionut Stroe, ministro dello Sport della Romania. Insomma, tutti condannano e si dissociano. Ma non Adinolfi.

(foto di copertina: da profilo Twitter di Mario Adinolfi)

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