Razzismo e pallone, la frase del quarto uomo di Psg-Basaksehir divide la rete

L'ufficiale a bordo campo Sebastian Coltescu avrebbe dato del "ne..o" in rumeno all'assistente tecnico del club turco Pierre Achille Webo

09/12/2020 di Redazione

Scoppia lo scandalo razzismo in Champions League. L’interruzione dopo appena 15′ di Psg-Basaksehir per le frasi del quarto uomo, Sebastian Coltescu sull’assistente tecnico del club turco, Pierre Achille Webo, hanno infatti diviso i social. Se da una parte infatti in molti sostengono la protesta dei giocatori delle due squadre, che dopo otto minuti di sospensione hanno lasciato il campo in segno di protesta, in tanti hanno giudicato eccessivo il gesto sottolineando come in rumeno “negru” significhi “nero” e non la sua versione più razzista, sfortunatamente molto conosciuta e ancora diffusa.

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Scandalo razzismo in Champions League: i fatti

A scatenare il nuovo episodio di razzismo in Champions League, come detto, è stato il quarto uomo del match del Parco dei Principi tra Paris Saint-Germain e Basaksehir. Dopo appena 15 minuti dall’inizio della partita infatti il romeno Sebastian Coltescu avrebbe richiamato l’attenzione dell’arbitro, il connazionale Ovidiu Hategan, per chiedere di espellere l’assistente tecnico del club turco, Achille Webo. Un richiesta che sarebbe avvenuta in romeno, con Contelscu che per indicare Webo avrebbe usato il termine “negru”, scatenando l’immediata reazione dell’ex giocatore camerunense, il cui sfogo avrebbe colpito anche Neymar e Mbappé, che avrebbero chiesto spiegazioni al direttore di gara, prima di uscire dal campo insieme agli avversari per protesta. Una scena clamorosa, ripresa dai media di tutto il mondo, con la Uefa che, presa di sprovvista, ha fatto sapere in serata che la gara ripartirà mercoledì alle 18.55 dal 15′ di gioco.

La reazione dei social all’episodio di razzismo in Champions League

Tante, e variegate, le reazioni sui social all’episodio di razzismo in Champions di Parigi. Se da una parte infatti persino il presidente turco Erdogan, non esattamente un paladino dei diritti umani, ha twittato un messaggio concluso dall’hashtag #NOTORACISM, anche l’attaccante del Milan, Rafael Leao, ha voluto manifestare la sua solidarietà al tecnico camerunense.

Una linea condivisa anche da molti utenti sui social, anche se non sono mancati i commenti di parziale sostegno all’assistente dell’arbitro, con la motivazione che ha preso piede col passare delle ore che il termine “negru” in romeno significa nero e non avrebbe alcun significato dispregiativo. Una tesi evidentemente usata anche da Coltescu in campo, se è vero che Webo si è rivolto a lui chiedendogli se si sarebbe mai rivolto a una persona bianca indicandola per il colore della pelle. Esattamente il tema su cui si sono divisi i social.

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