1991: una bomba atomica esplose a Bassora?

12/10/2008 di John B

GUGOL CONFERMA – Se poi scarichiamo il file che contiene le coordinate di tutti gli eventi sismici registrati nel mondo nel 1991 e lo lanciamo su Google Earth, possiamo notare che non c’è stato un solo evento in tutta l’area compresa tra Bassora e l’Iran, nemmeno il più piccolo. I numerosi eventi registrati sono tutti avvenuti in Iran, in una zona fortemente sismica (figura 2). Non si capisce davvero come abbiano fatto quelli di RAI News a trovare un riscontro che non c’è, considerato che il database da noi utilizzato è il medesimo. Non si capisce nemmeno come si faccia a dire che la “potenza” di un evento sismico è comparabile a quella di un’esplosione nucleare da 5 KT, dato che gli effetti sismici di un’esplosione nucleare possono essere estremamente variabili secondo la profondità (se sotterranea) o la quota (se aerea) cui avviene l’esplosione, e secondo la conformazione geologica del sottosuolo. Anche la storia dell’evento sismico si rivela quindi una bufala.

L’INCREMENTO DEI TUMORI – Prendiamo atto dell’aumento dei casi di tumore a Bassora, e ci risparmiamo la verifica del dato. Ci sconcerta però l’affermazione secondo cui nel 1989 sono decedute solo trentadue persone di tumore in quell’area, con una popolazione di 2.600.000 persone, di cui oltre 1.800.000 nella città, pari a un decesso annuale ogni 56.250 abitanti. In Italia la media annuale è di un decesso ogni 450 abitanti , e non ci risulta che siano esplose bombe atomiche da queste parti. Sarà mica che le diagnosi tumorali, a Bassora, lasciavano un po’ a desiderare? In un articolo pubblicato nel 2003 sul Boston Globe, si riportano altre dichiarazioni rese dai medici iracheni, compreso lo stesso Jawad al-Ali citato da RAI News.

FORTI DUBBI – Da esse apprendiamo che nel 1988 a Basra erano registrati undici casi di cancro ogni 100.000 abitanti. È una cifra molto diversa rispetto agli 1,7 ogni 100.000 menzionati adesso, il che lascia piuttosto dubbiosi sulla validità delle cifre fornite. È verosimile che dopo la guerra siano stati applicati controlli diagnostici più incisivi, anche per studiare gli effetti delle sostanze tossiche rilasciate nelle aree di combattimento (metalli pesanti, uranio impoverito, composti chimici utilizzati nelle cariche esplosive, ecc.): queste sono certamente sostanze idonee a determinare un aumento dei casi di tumore, leucemie e malformazioni. Ma tutto ciò non ha nulla a che vedere con una fantomatica esplosione nucleare ed è sconcertante verificare che qualcuno senta la necessità di inventarsi ridicoli “scoop” per denunciare il quotidiano dramma della guerra. Questi sensazionalismi possono favorire la carriera di un giornalista, forse, ma sicuramente non saranno di alcun aiuto alla gente che soffre e muore nel corso di tante guerre, specialmente se lo “scoop” si rivela una bufala, come in questo caso.

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