Come risponderà Zuckerberg al senatore dem se lo invitasse a testimoniare al Congresso?

Richard Blumenthal ha chiesto al CEO di Facebook o ad Adam Mosseri di riferire a Capitol Hill in merito alle ultime accuse sull'utilizzo dei social da parte dei minori

21/10/2021 di Redazione

Richard Blumenthal, presidente della sottocommissione sulla protezione dei consumatori del Comitato per il commercio del Senato, sta pensando alla sua prossima mossa. Potrebbe chiedere a Mark Zuckerberg – ma anche al numero uno di Instagram Adam Mosseri – di comparire davanti alla sottocommissione a Capitol Hill. Il tutto per chiarire la posizione di Facebook – e, per estensione, anche di Instagram che di Facebook fa parte – in merito alle ultime rivelazioni da parte della whistleblower Frances Haugen sull’utilizzo delle piattaforme social da parte dei minori e sulle loro esperienze negative nella navigazione tra i post e le stories dei due social network di riferimento nel mercato degli OTT.

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Zuckerberg al Congresso, l’ipotesi di convocazione dal senatore dem

«Piuttosto che assumersi la responsabilità e mostrare leadership, il signor Zuckerberg sta minimizzando» – aveva detto il senatore Blumenthal all’inizio del mese e aveva anche affermato pubblicamente, in diversi interventi stampa, che Zuckerberg dovrebbe assumersi le sue responsabilità. Non è stato ancora formalizzato l’invito davanti al Congresso e non è chiaro se, in presenza di un atto non ufficiale, la società permetterà – la mossa va valutata dal punto di vista strategico – al suo amministratore di sottoporsi al fuoco di fila del Congresso (quando è capitato, recentemente, Zuckerberg non aveva fatto una bellissima figura di fronte alle incalzanti domande di Alexandria Ocasio-Cortez).

In ogni caso, la sottocommissione potrebbe ugualmente costringere Zuckerberg a presentarsi, se dovesse spiccare una citazione in giudizio. Ma si tratta di una ipotesi ancora tutta da percorrere e da valutare. Al momento, Facebook sta giocando in difesa, provando a utilizzare i propri canali di comunicazione per esprimere le proprie posizioni ufficiali, non condividendo le azioni dei cronisti che si stanno concentrando e coordinando su documenti interni che sono fuoriusciti dai palazzi di Menlo Park.

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