Tutti pazzi per Zorro, l’anti Matteo Salvini che ferisce a colpi di striscione
19/05/2019 di Gaia Mellone
Galeotto fu il libro di Altaforte: dopo le tante polemiche sulla lunga intervista a Matteo Salvini pubblicata dalla cat editrice vicino a CasaPound e la presenza dello stand al Salone del Libro, forse il ministro del Viminale pensava che ormai tutto fosse finito. Poi è uscita la fotografia di quella pagina, in cui si raccontava un sopruso dell’infanzia di Matteo Salvini: il furto del pupazzetto di Zorro. E Zorro ora è tornato a perseguitare il ministro, a colpi di striscioni.
Tutti pazzi per Zorro, l’anti Matteo Salvini che ferisce a colpi di striscione
È apparso su un balcone in piazza Duomo, con il suo striscione “restiamo umani“, proprio di fronte al palco di Matteo Salvini e dei sovranità europei. Maschera nera sugli occhi, mantello e cappello: Zorro ha infiammato la folla ed è diventato simbolo della protesta contro Matteo Salvini. Come sia riuscito ad arrivare su quel balcone non è dato sapere, segreti del mestiere, ma le forze dell’ordine hanno impiegato due ore per scovarlo e far levare lo striscione – «hanno fatto il loro lavoro» ha detto lui. Certo, il suo «non era un messaggio di odio, come i suoi» ma a Matteo Salvini proprio non è andato giù.
#Zorro ha resistito fino a che ha potuto.
Ho ripreso il momento in cui sono salite le forze dell'ordine a portare via lo striscione.
Non riesco a credere a quello che ho visto.
Sono andati a prenderlo.#SalviniBaciamilano #Milano #Salvinitoglianchequesti #PiazzaDuomo pic.twitter.com/ouhlrnYmd5— Lela DiPi (@LelaDipi) May 18, 2019
L’uomo dietro alla maschera è Riccardo Germani, ma vuole rappresentare «tutte quelle persone che chiedono aiuto, quelle persone che attraversano il mare, ci sono i poveri, ci sono i lavoratori sfruttati». E ad altre telecamere aggiunge che ci sono anche «i lavoratori della logistica, i vigili del fuoco che non vogliono levare gli striscioni, i gay che vengono maltrattati, tutti siamo Zorro». Insomma, i poveri e i bisognosi, proprio come nella migliore tradizione dell’eroico giustiziere mascherato e abile spadaccino. Riccardo, 56enne romano ma lavoratore a Milano, in piazza Duomo c’era «per rappresentare gli ultimi, tutti quelli che non vogliono essere rappresentati da Matteo Salvini». Niente spade o “Z” impresse sui nemici: solo un messaggio di pace, integrazione e tolleranza e qualche striscione. Le armi dello Zorro italiano sono legali e legittime, ecco perché lui stesso dice di non avere paura, nemmeno dopo essere stato identificato. Anche perché Zorro non è solo Riccardi Germani: «È stata un’azione condivisa con gli organizzatori del Gran Galà del Futuro, la manifestazione anctifascista contemporanea al raduno sovranista».
(Credits immagine di copertina: ANSA/ FLAVIO LO SCALZO)