La croce sulla maglietta di Zelensky non è “curiosa” come dice Francesca Donato
L'europarlamentare ha postato l'immagine del presidente ucraino insieme ad alcune foto delle croci di ferro naziste
07/03/2022 di Gianmichele Laino
C’è una narrazione intorno all’invasione russa dell’Ucraina ed è quella di una azione giustificata al fine di “denazificare” il territorio del Paese. Si tratta, ovviamente, della narrazione proposta dai media russi per legittimare i propri comportamenti e le proprie strategie militari nei confronti di Kiev. Tuttavia, sui social network si sta cercando di alterare il dibattito proprio in questa direzione. Il caso, ad esempio, della foto dell’attuale presidente ucraino Volodymyr Zelensky con una maglietta dai colori blu e oro dell’Ucraina e una grande svastica al posto di quello che, nella versione reale, è invece il numero della divisa di calcio rappresenta sicuramente uno degli elementi diffusi a supporto di questa narrazione. Ma non è il solo: nella giornata di ieri, l’eurodeputata Francesca Donato ha pubblicato un tweet estremamente particolare. L’ex esponente della Lega ha mostrato prima una foto di Zelenski durante uno dei suoi messaggi al Paese e poi una serie di croci di ferro naziste: «Solo io trovo curiosa la maglietta di Zelensky? – ha scritto l’eurodeputata – Ingrandite l’immagine».
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Zelensky croce sulla maglietta, non si tratta di un simbolo nazista
Il paragone suggerito è quello tra la croce presente all’altezza del petto, a sinistra, sulla maglietta indossata dal presidente ucraino (che, dall’inizio delle operazioni russe, si è sempre mostrato in tenuta mimetica, come se fosse uno dei tanti “soldati” accanto ai combattenti del suo popolo) e i simboli legati al nazismo. In realtà, nulla ha a che fare con quel periodo oscuro della storia: Zelensky utilizza una maglietta in dotazione all’esercito, che reca il simbolo dello stesso esercito in bella vista. Accortasi del paragone azzardato, successivamente Francesca Donato ha provato a rettificare: «È il simbolo dell’esercito ucraino. Chissà perché, mi ricorda qualcos’altro… chi lo ha scelto sicuramente non ci ha pensato, però». Successivamente, l’eurodeputata ha retwittato il contenuto proposto da un altro utente, in cui si prova a spiegare (citando Wikipedia!) che, in ogni caso, parte di quel simbolo sarebbe ispirato al fascismo:
Sul sito del ministero della Difesa si spiega l’origine del simbolo della croce come emblema dell’esercito ucraino: «L’emblema delle forze armate dell’Ucraina è una croce equilatera diritta con lati divergenti di colore cremisi, al centro della quale, in un medaglione blu rotondo, c’è l’immagine del vessillo dello Stato principesco di Vladimir il Grande». Dunque, c’è un ulteriore passaggio che non torna nella ricostruzione: il simbolo presente all’interno della croce non è la bandiera del partito nazionalista e filo-fascista ucraino (OUN), ma il tridente che tradizionalmente identifica l’Ucraina (la sua origine, in realtà, può essere collocata anche precedentemente a Vladimir di Kiev, detto il Grande). Insomma, il partito nazionalista ha ripreso nel suo stemma un simbolo patriottico (un po’ come i partiti di estrema destra italiana che hanno il tricolore all’interno dello stemma) che, ancora oggi, identifica la nazione ucraina (non a caso, il simbolo è l’immagine del profilo dei social network ufficiali delle istituzioni ucraine e si vedono tanti tridenti di questo genere a fare da sfondo ai video-messaggi di Zelensky).
Insomma, il nazismo non c’entra nulla e anche i tentativi di giustificare la gaffe sembrano essere caduti nel vuoto.