Cosa si sa al momento sui soldati dell’Isola dei Serpenti, tra comunicazioni ufficiali e fake news di propaganda

In un primo momento, si era parlato di 13 soldati ucraini morti eroicamente. La Russia smentisce la ricostruzione. L'Ucraina ora spera

27/02/2022 di Redazione

La storia dell’Isola dei Serpenti, o meglio di Zmiiniy Island, è stata una di quelle che hanno sicuramente colpito maggiormente l’immaginario collettivo, soprattutto perché raccontata anche da fonti istituzionali ai massimi livelli. Tuttavia, le cose potrebbero essere andate diversamente – o quantomeno non esattamente come raccontato in un primo momento – e, tra propaganda russa, fake news e possibilità concreta dell’alterazione dei dispacci di guerra, occorre riportare anche altri elementi a supporto della possibilità che, in realtà, i soldati ucraini di stanza nell’avamposto della penisola della Crimea siano ancora vivi.

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Isola dei Serpenti, cosa sappiamo fino a questo momento

Fino a questo momento, dell’Isola dei Serpenti si conosceva l’audio di comunicazione tra le forze russe e quelle ucraine in difesa del territorio. Quando la nave da guerra russa si era avvicinata all’isola, aveva offerto la resa ai soldati presenti su quel lembo di terra. I soldati ucraini, stando alla comunicazione radio, avrebbero letteralmente mandato a quel paese la nave russa, rifiutando la resa, prima dell’interruzione delle comunicazioni.

La risposta dei soldati ucraini è diventata nel breve tempo una sorta di grido di resistenza che sta animando la popolazione ucraina, sia all’interno del Paese, sia all’esterno. Il presidente Volodymyr Zelensky ha annunciato onorificenze per i 13 soldati ucraini morti a Zmiiniy Island.

La versione russa della vicenda

Tuttavia, nelle ore successive, le forze armate russe hanno dato una versione differente della vicenda, forse comprendendo il potenziale narrativo che questa storia avrebbe potuto avere per la resistenza della popolazione ucraina. Le agenzie di stato russe – di cui, tuttavia, non bisogna fidarsi completamente, perché spesso le informazioni sono viziate dall’adesione alla linea governativa di Vladimir Putin – hanno mostrato un numero ben superiore ai 13 soldati dell’Isola de Serpenti, spostato verso Sebastopoli. Secondo queste fonti russe, i soldati ucraini si sarebbero arresi. Fino a questo punto si potrebbe parlare di contropropaganda, non avendo sufficienti informazioni per poter stabilire la veridicità dell’una o dell’altra versione.

Tuttavia, una comunicazione ufficiale di un ente pubblico ucraino – ovvero il DPSU, la Guardia di Frontiera dell’Ucraina – ha aperto uno spiraglio sulla possibilità che i soldati siano ancora in vita. Possiamo leggere questa nota ufficiale, condivisa anche sulla loro pagina Facebook:

«Crediamo fermamente che tutti i difensori ucraini dell’isola di Zmiiniy possano essere vivi – si legge nella nota -. L’SBGSU (i servizi segreti ucraini, ndr) e le forze armate, come l’intera Ucraina, hanno ricevuto la speranza che tutti i difensori dell’isola di Zmiiniy siano vivi». Nella nota si afferma di conoscere i metodi con cui i russi e i loro media di stato confezionino informazioni propagandistiche, tuttavia si sta lavorando all’identificazione dei soldati. Il comunicato si conclude con un auspicio e con il dato di fatto che le notizie della morte dei soldati ucraini potrebbero non essere confermate, a differenza di quanto precedentemente comunicato: «Ci auguriamo sinceramente che i ragazzi tornino a casa quanto prima – si legge -, e le informazioni ricevute al momento dell’aggressione alla morte non trovino conferma».

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