Il supertestimone di Sinalunga: «Zanardi distratto, riprendeva con il cellulare»
21/06/2020 di Redazione
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Al momento gli inquirenti hanno smentito la circostanza. Non ci sono elementi a supporto della teoria in base alla quale l’atleta stesse usando il suo telefono cellulare al momento dell’incidente. Approfondimento qui .
C’è un’altra ipotesi oltre a quella del movimento anomalo della ruota posteriore sinistra della sua handbike dietro all’incidente che ha coinvolto Alex Zanardi venerdì 19 giugno. Ci sarebbe stato, infatti, un supertestimone, un cicloamatore di Sinalunga che – insieme allo stesso Zanardi – stava percorrendo lo stesso tratto di strada previsto dal percorso della staffetta Obiettivo 3. Quest’ultimo ha affermato che Alex Zanardi filmava il panorama con il suo cellulare, nel momento in cui ha perso il controllo del suo mezzo.
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Zanardi filmava con il suo cellulare, le parole del testimone
Le sue dichiarazioni – che sono state raccolte dal quotidiano Il Messaggero – sarebbero confermate anche dal breve filmato amatoriale girato dal giornalista freelance Alessandro Maestrini. Nelle immagini si vedrebbe lo stesso Zanardi fare una cosa simile a una curva precedente: anche in quell’occasione avrebbe invaso la corsia opposta, senza conseguenze visto che da lì non stava passando nessuno. Non c’è stata la stessa fortuna al tornante successivo, con un camion guidato da un 44enne che ha cercato di evitare l’impatto, ma non ci è riuscito.
Tuttavia, alcune indiscrezioni che trapelano dagli inquirenti affermerebbero che, al momento dell’incidente, Zanardi avesse le mani salde sul manubrio della sua handbike. Una circostanza, dunque, che resta ancora da chiarire.
Agli amici, il cicloamatore di Sinalunga ha affermato che Zanardi voleva riprendere il panorama mentre correva, forse per postare successivamente il video sui suoi canali social. Nella giornata di oggi questo supertestimone sarebbe atteso dalle forze dell’ordine per alcune dichiarazioni spontanee.
Sin dai primi istanti dopo l’incidente, le persone vicine ad Alex Zanardi – tra queste anche il commissario tecnico della nazionale di paraciclismo Mario Valentini – avevano parlato di una manovra azzardata da parte dell’atleta, nel tentativo di scagionare il camionista che, al momento, risulta formalmente indagato per lesioni gravissime. La sua iscrizione nel registro degli indagati, tuttavia, è soltanto un atto dovuto, come è stato spiegato più volte dalle forze dell’ordine e dai magistrati che stanno portando avanti le indagini sull’incidente di Alex Zanardi a Pienza.