Una nuova whistleblower di Facebook dice di sentirsi come se avesse «le mani insanguinate»

Si chiama Sophie Zhang e dice di essere pronta a testimoniare davanti al congresso esattamente come ha fatto Frances Haugen

12/10/2021 di Gianmichele Laino

Le parole sono importanti. Per questo sentire una nuova testimone contro Facebook – un’altra ex lavoratrice – denunciare l’azienda che le aveva dato lavoro con toni così forti e risoluti non può passare inosservato. Sophie Zhang è una nuova whistleblower Facebook ed è pronta a testimoniare – così come aveva fatto nella scorsa settimana Frances Haugen – davanti al Congresso contro la propria ex azienda. Al momento, la sua testimonianza è stata raccolta soltanto dai media americani, in modo particolare dalla CNN. Ma – visti i tempi che corrono e le accuse che travolgono quotidianamente Facebook – non ci si meraviglierà se la testimonianza di Sophie Zhang verrà rilasciata anche di fronte ai membri del Congresso.

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Whistleblower Facebook, anche Sophie Zhang pronta a testimoniare

Il suo ruolo era diverso rispetto a quello della product manager Frances Haugen, le cui competenze rientravano nell’ambito della moderazione di un determinato tipo di contenuti. Sophie Zhang era data scientist in Facebook, ruolo che ha ricoperto per quasi tre anni. La sua esperienza all’interno dell’azienda di Menlo Park è stata analizzata con freddezza in un lungo promemoria che la stessa Zhang ha realizzato al termine del periodo in Facebook.

La fine del rapporto di lavoro non è avvenuta in seguito a dimissioni o a cessazione del progetto. La Zhang è stata licenziata, ufficialmente per un problema collegato alle sue prestazioni sul luogo di lavoro. La data scientist, tuttavia, sostiene di essere stata allontanata perché aveva iniziato a concentrare la propria attenzione su come l’azienda affrontava – nel periodo in cui lavorava a Menlo Park – i temi dell’hate speech e della disinformazione.

Gli attacchi di Sophie Zhang, in realtà, non sono una novità per Facebook, dal momento che già in passato le sue dichiarazioni erano state riportate dalla stampa. Il fatto è che – con l’indagine conoscitiva ed esplorativa che sta cercando di portare a termine il Congresso, partendo dalle nuove rivelazioni di Frances Haugen (che hanno trovato spazio per la prima volta sul Wall Street Journal) – adesso il quadro mutato della situazione potrebbe essere favorevole per sondare, anche a un livello istituzionale, le parole di un’altra whistleblower. Stando a quanto dichiarato alla CNN, il suo memorandum sulle attività di Facebook è stato presentato a un’agenzia di sicurezza governativa ma, al momento, la Zhang si è rifiutata di rivelare il contenuto di questo memorandum. Sul quale – ma l’ipotesi non è stata confermata né smentita dall’FBI – dovrebbe essere in corso un’indagine.

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