L’ex dipendente di Facebook Frances Haugen ha accettato l’invito dell’azienda

Frances Haugen ha annunciato in un tweet di non vedere l'ora di condividere la verità con l'azienda Facebook

12/10/2021 di Giorgia Giangrande

Da quando l’ex dipendente di Facebook Frances Haugen ha fatto trapelare preziose informazioni interne alla società, quest’ultima sta facendo di tutto per rimediare alla sua poca trasparenza e per porre freno – per quel che può – all’ondata di accuse che sta ricevendo da ogni lato. Quale modo migliore di mostrare di avere la coscienza pulita se non quello di chiedere un incontro direttamente alla sua ex product manager?

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Il tweet dell’ex dipendente di Facebook

Durante la prima serata di ieri – lunedì 11 ottobre – Frances Haugen, la whistleblower che nelle ultime settimane ha tirato fuori gli scheletri nell’armadio di Facebook, ha pubblicato un tweet dal suo profilo ufficiale. Nel testo informa che ha accettato l’invito al dialogo del Facebook Oversight board, ovvero quel dipartimento della società che prende decisioni sulla moderazione dei contenuti sulle piattaforme di social media Facebook e Instagram.

Frances Haugen fa riferimento ad un invito per discutere di cosa ha appreso quando era una dipendente della società. E, anche in questa occasione, ribadisce la sua posizione: «Facebook ha mentito al consiglio ripetutamente», e il voler rimarcare gli errori della società è indice di come le sue non siano semplici supposizioni, ma certezze. Poi, conclude: «non vedo l’ora di condividere la verità con loro».

L’incontro tra Frances Haugen e Facebook

Non è chiaro quando Haugen informerà l’Oversight Board, ma è molto probabile che in quella circostanza dirà loro quello che ha detto durante l’audizione al Senato della scorsa settimana, ovvero che Facebook dà continuamente priorità alle entrate rispetto al benessere dei suoi utenti. Ma il briefing si concentrerà anche sul sistema di controllo incrociato di Facebook, ha detto l’Oversight Board in un comunicato riportato in parte da Mashable.

«Come consiglio, continueremo a porre domande difficili a Facebook e a spingere l’azienda a impegnarsi per una maggiore trasparenza, responsabilità ed equità», ha scritto l’Oversight Board, che è composto da 20 membri, tra cui un avvocato dei diritti umani e un ex primo ministro. «Solo questo può dare agli utenti la fiducia di essere trattati in modo equo», continua il comunicato.

Tutto questa premura da parte di Facebook e del suo Oversight Board non può che essere la risposta ai documenti interni che Haugen ha fatto trapelare al Wall Street Journal. Documenti che hanno mostrato – tra le altre cose – come Facebook abbia rifiutato di condividere studi interni che dimostravano che il social network fosse dannoso per la salute dei giovani. E questo è un grande schiaffo alla trasparenza che spesso decantano.

CREDIT PHOTO: ITALY PHOTO PRESS

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