Perché, solo nel 2019, Facebook rimosse la VPN Onavo Protect

A segnalare i primi problemi, in termini di tutela della privacy degli utenti, era stata Apple che ne aveva chiesto la cancellazione dell'app dal suo store

27/03/2024 di Enzo Boldi

Tutto continua a correre libero e felice negli ampi pascoli della rete. Quell’app di proprietà i Facebook è rimasta disponibile, per anni, all’interno dei principali store digitali. Una VPN chiamata Onavo Protect che prometteva agli utenti che la scaricavano di navigare in modo sicuro, proteggendo i propri dati e le proprie abitudini di navigazioni. In realtà, era un enorme ostacolo alla privacy delle persone, visto che agiva a mo’ di spyware per ottenere e analizzare i dati criptati delle loro navigazioni all’interno di altre app, come Snapchat. Una dinamica iniziata, come spiegato in un precedente approfondimento, con una mail firmata da Mark Zuckerberg che ha dato il via libera al cosiddetto “Project Ghostbuster” e proseguita senza intoppi fino al 2018. Prima della sua conclusione nel corso dell’anno successivo.

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L’inizio della fine del progetto Onavo risale all’estate del 2018. E non fu per “merito” di Facebook (oggi Meta). Perché a muovere i primi passi fu Apple che aveva appena rivisto le regole del suo App Store inserendo un dettaglio che – di fatto – rendeva la VPN Onavo Protect non conforme. Le nuove norme interne, infatti, imponevano

«esplicitamente che le app non devono raccogliere informazioni circa le altre app installate sul dispositivo di un utente, al fine di analisi, pubblicità o marketing. Devono rendere chiaro quali dati dell’utente saranno raccolti e come saranno usati». 

Dunque, l’app Onavo Protect doveva essere rimossa. Ma la cancellazione dallo store arrivò solamente nell’estate di quell’anno, dopo che nei mesi precedenti si erano susseguiti una lunga serie di incontri tra l’azienda di Cupertino e quella di Menlo Park. Apple, infatti, aveva chiesto di modificare l’app e renderla conforme. Vista la reticenza di Facebook, nell’agosto del 2018 arrivò la richiesta di rimozione spontanea di quell’app. E Facebook eseguì.

VPN Onavo Protect, la rimozione dagli store nel 2019

E sul Play Store? Nel corso dei mesi successivi, però, le attività di monitoraggio della VPN Onavo Protect proseguirono altrove. Non più sui dispositivi iOS, ma su quelli Android. La rimozione sullo store digitale di Google, infatti, arrivò solamente all’inizio del 2019. Quell’applicazione mobile che si vantava di proteggere i dati di navigazione degli utenti, era finita nel mirino dei controlli sulla tutela della privacy. Dunque, cercando di evitare un enorme clamore mediatico (anche in seguito allo scandalo Cambridge Analytica) da Menlo park arrivò l’ordine di bloccare definitivamente questo progetto.

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