C’è un altro strumento di pressione su YouTube in Russia: VK introduce il trasferimento di video

Secondo gli osservatori, si tratta di una mossa che potrebbe precedere, senza troppi traumi, la chiusura di YouTube in Russia

11/04/2022 di Gianmichele Laino

Vi abbiamo parlato spesso, nell’ultimo periodo, di questo conflitto interno che sta attraversando l’autorità delle comunicazioni russa – il Roskomnadzor – e una piattaforma come YouTube. Quello che è successo alle grandi piattaforme di Big Tech occidentali in Russia, all’indomani dell’invasione dell’Ucraina, vede proprio in YouTube una rara eccezione: è successo infatti che, mentre Meta, Twitter e altre piattaforme sono state raggiunte da provvedimenti di stop sul territorio russo, per YouTube la situazione è sempre stata diversa. L’autorità garante delle comunicazioni ha sempre emanato sanzioni e multe a YouTube, ma non ha mai bloccato la piattaforma, pur avendo minacciato più volte di prendere questo provvedimento. Oggi, tuttavia, con l’introduzione di una nuova funzionalità di VK – la risposta russa a Facebook – potrebbe aprire nuovamente uno scenario in questa direzione o rappresentare un motivo di pressione sulla piattaforma di proprietà di Google. È stato introdotto, infatti, il VK Video Transfer, un tool che permette ai creator di trasferire su VK i video da altre piattaforme video.

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VK Video Transfer, l’ennesima spada di Damocle per YouTube in Russia

Come funziona? Una mini-app permetterà a tutti i creators di trasferire i video da YouTube su Vk in pochi minuti. Il tutto per preservare i loro contenuti da eventuali sospensioni o blocchi della piattaforma. Il servizio promette di trasferire fino a 50 video per volta, per un totale di oltre mille clip. Nell’operazione è stato coinvolta l’azienda Juice Development, che aveva già seguito VK nello sbarco nel mondo dei video in 4K avvenuto intorno alla metà del 2021.

YouTube è una delle piattaforme più utilizzate in Russia, al pari di Instagram. Al momento del blocco di Instagram si erano registrate già ampie resistenze da parte degli influencer che, attraverso il social network di proprietà di Meta, monetizzavano e avviavano i loro modelli di business. Tuttavia, queste resistenze erano state superate con una massiccia campagna per invitare i propri followers a seguire i canali dei loro beniamini digitali anche sulle piattaforme russe attualmente in funzione, da Telegram a VK. Fino a questo momento, si era evitato di bloccare o sospendere YouTube proprio per il grande impatto che questa misura restrittiva avrebbe avuto sui creators e sulla popolazione russa: il fatto di aver introdotto uno strumento che potrebbe limitare il danno subito potrebbe essere il preambolo per un blocco della piattaforma.

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