No vax: «Con gli estremisti serve confronto intelligente, che oggi nelle trasmissioni tv non esiste»

Le parole del presidente dell'Ordine dei medici di Roma sottolineano come la violenza verbale dei no vax sui social sia pericolosa tanto quanto quella nelle piazze

27/07/2021 di Ilaria Roncone

I negazionisti no vax costituiscono un pericolo concreto non solo quando scendono in piazza e aggrediscono i giornalisti ma anche sui social. Nei gruppi privati su Telegram, dove mettono nel mirino i giornalisti – come è successo ieri – ma anche quando si tratta di interazioni alla luce del sole. L’allarme lo lancia oggi Antonio Magi, presidente dell’Ordine dei medici di Roma e provincia, che ha fatto il bilancio di quello che rimane dopo le manifestazioni degli scorsi giorni nelle piazze d’Italia.

Il punto fondamentale, quindi, è anche il pericolo che comportano quando interagiscono sui social poiché – secondo Magi – «distorcono le informazioni con la violenza».

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I no vax sono «persone che distorcono le informazioni»

Lapidario e senza possibilità di appello il parere che Antonio Magi ha espresso al Corriere della Sera. «Manifestazioni no-vax? – ha affermato – Preoccupano, come anche la violenza verbale sui social, sono persone che distorcono le informazioni». I problemi non sono solamente gli eventi che possono innescare una risalita dei contagi – si vedano i festeggiamenti per gli Europei e i rientri dalle vacanze – ma anche «le scene allarmanti» dell’azione in piazza e la «violenza sui social, dove al convincimento personale subentra la manipolazione e la distorsione dei messaggi, anche quelli istituzionali».

Serve aprire un dialogo con gli estremisti e la tv non è il luogo giusto

La soluzione per il coordinatore dei medici capitolini è aprire un dialogo con gli estremisti in uno spazio mediatico che oggi non esiste. Nota di demerito decisa per la televisione, che non è in gradi di fornire «un confronto intelligente, pacato e senza speculazioni». Il posto dove ascoltare le domande e dare delle risposte sensate, basate sulla scienza e che siano comprensibili a quella fascia di popolazione che sembra aver preso vie estreme – così come agli indecisi – non è sicuramente la televisione, quindi.

«Le persone devono comprendere – ha sottolineato il medico – che siamo di fronte ad una pandemia che nessuno ha voluto e l’unico modo per contenere i danni sanitari è vaccinarsi». Probabilmente, vista la natura violenta delle espressioni sui social proprio i social – e non la tv, che tende a sfruttare il contrasto per fare audience – dovrebbero essere quel luogo di cui il presidente parla.

(Immagine copertina: foto ipp clemente marmorino)

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