Viminale in allerta per le tensioni sociali, massima fermezza nei confronti dei violenti

Il ministero degli Interni è sul chi va là per le rivolte che si sono susseguite in diverse città dal momento della firma dell'ultimo Dpcm

26/10/2020 di Ilaria Roncone

Napoli prima, Roma poi e anche Torino. La lista delle città in cui, in questi giorni, si stanno susseguendo una serie di disordini sociali prosegue. Il Viminale è in allerta per il rischio di tensioni e lavora per disinnescare sul nascere tutte quelle situazioni che potrebbero degenerare esplodendo e causando feriti o peggio.

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Gli scontri con persone che non c’entravano con le categorie colpite

Il ministero degli Interni sta lavorando per evitare che tutte le proteste nate e che stanno nascendo spontaneamente non degenerino. Indubbiamente ogni cittadino ha la possibilità di scendere in piazza – protestando in forma statica – e questo diritto va garantito ma la violenza non deve mai essere giustificata ed emerge che quanto accaduto dove si è sfociati in violenza era frutto di intenzioni precise di ultras, estremisti di destra, centri sociali e soggetti che vivono commettendo piccoli reati e che sarebbero manovalanza della criminalità organizzata.

Proteste in molte città italiane

Lungo tutta la penisola, al di là degli scontri violenti, si stanno svolgendo e si svolgeranno proteste del tutto pacifiche. A Napoli vengono esposti striscioni con scritte come «Tu ci chiudi, tu ci aiuti» e «La salute è la prima cosa ma senza soldi non si cantano messe” e “per gestire l’emergenza subito reddito per tutte/i». Anche a Torino qualche centinaio di tassisti si è riunito all’Allianz Stadium in mattinata mentre per le 20.30 si attende una manifestazione a piazza Catello e per le 21.00 a piazza Vittorio Veneto. Anche a Taranto per domani sera alle 21 si sta organizzando una protesta a Piazza Immacolata.

 

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