La folla di 200 odontoiatri che ha costretto l’Asp a vaccinarli è frutto di un solo messaggio Whatsapp

L'assembramento di 200 odontoiatri che hanno costretto l'Asp a vaccinarli a Palermo è la prova che la possibilità di comunicare rapidamente abbinata alla mancanza di buon senso può essere molto pericolosa

05/01/2021 di Ilaria Roncone

Ecco un fulgido esempio di come non dovrebbero andare le cose. In tutti i sensi. Già è grave che una folla si ammassi fuori da una struttura pretendendo di essere vaccinata, se a farlo è un gruppo di odontoiatri è ancora peggio. Per creare il totale caos che si è visto fuori da Villa delle Ginestre, a Palermo, è bastato un solo messaggio Whatsapp di Mario Marrone, presidente dell’albo degli Odontoiatri: «Comunicazione ricevuta adesso: andate a Villa delle Ginestre con i moduli di consenso già compilati. Evitiamo polemiche sulla modalità di questa comunicazione che ho appena ricevuto, ma piuttosto diffondiamola».

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Il totale nonsense a Villa delle Ginestre Palermo

Il messaggio è partito dal presidente dell’albo degli Odontoiatri – che però ha fatto il vago quando è stato contattato da Repubblica -e ha scatenato una confusione che, di questi tempi, non dovrebbe essere ammissibile. All’assembramento si è dovuto arrendere il personale della clinica che stava vaccinando ed è dovuta intervenire anche la Digos. Il messaggio è arrivato nella mattinata di ieri e sono stati ben 200, verso mezzogiorno, gli odontoiatri che si sono trovati davanti ai cancella della clinica. Peccato solo che, alle 16, sia arrivato l’alt dell’Asp di Palermo: niente più vaccini poiché la comunicazione è stata frutto di un errore. Gli odontoiatri, infatti, non sono – in Sicilia e in altre regioni – parte dei 141 mila individui in Sicilia che verranno vaccinati nel corso della prima fase della campagna vaccinale.

La ribellione del gruppo di odontoiatri

Dopo essere stati in fila per ora gli odontoiatri – nonostante il contrordine – hanno deciso di barricarsi nel centro vaccini insieme a Marrone, presente per supervisionare quanto stava succedendo, e alla 20,15 hanno ottenuto ciò che volevano: l’Asp li ha vaccinati «per motivi di ordine pubblico». Tutta questa confusione – tra proteste e messaggi in chat – ha fatto si che persone per le quali le dosi non erano previste siano state vaccinate, il che scombussolerà il piano iniziale della regione Sicilia. Per evitare situazioni simili, in futuro, servirà maggiore chiarezza da parte delle Asp ma occorrerà anche che i singoli – in questo caso Mario Marrone – procedano alla comunicazione in maniera diversa e istituzionale; non è possibile che con un solo messaggio Whatsapp si generi un assembramento tale da mettere a rischio le persone e che, alla fine, il personale sanitario si veda costretto a vaccinare persone cui le dosi non era destinate con relativo intervento della Digos. Protestare si, ma con buon senso.

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