Al Venusia ce so’ le mejo prostitute di Ginevra

La Svizzera è la capitale del peccato. La scelta dei bordelli è vasta, ma il numero uno è questo.

All’esterno il Venusia appare come un locale normale inserito in un tranquillo quartiere della città di Rousseau e Calvino. Nessuna insegna rossa, né riferimento all’attività praticata all’interno. Il cliente deve suonare per poter entrare, e viene fatto accomodare in una sala d’aspetto. Se non ha già scelto la ragazza su Internet, il cliente può decidere il tipo di prestazione sfogliando il menù del piacere, e ha ben 40 prostitute tra le quali trovare chi l’accompagnerà in camera. Il Venusia è aperto 24 ore su 24 e 7 giorni su 7.

PRESTAZIONI NON PROTETTE – Nel ricco ventaglio di rapporti sono compresi anche quelli non protetti. Nel menu delle delizie è compresa anche la fellatio naturale completa di inghiottimento oppure di eiaculazione sul viso, ovvero sesso orale senza preservativo a 250 franchi svizzeri, circa 190 euro. Con la sodomia si arriva a 300. Un’offerta che contempla anche un rischio di contaminazione da Hiv, il virus dell’Aids. Benché il rischio di contagio sia minore che nel tradizionale rapporto completo, le micro lesioni in bocca potrebbe portare ad un grave rischio per la salute. Per questo le ragazze che vogliono offrire questa prestazione sono sottoposte ad una cura dei denti e della bocca che sia al top.


Des sex-centers aux portes de Lyon
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VITA DA POSTRIBOLO – Le ragazze che lavorano al Venusia sono attive 7 giorni su 7, e guadagnano tra i 100 e i 150 euro per la prestazione classica, fellatio più penetrazione con preservativo. Una prostituta può guadagnare in un mese tra i 10 e i 15 mila euro, un salario molto attrattivo. Lisa, un’ex escort francese che lavora da 3 anni al Venusia dopo aver girato vari postriboli svizzeri, sottolinea come preferisca la sua attuale occupazione alle mansioni precedenti, come segretaria d’azienda. In più, l’esercizio della professione in un locale assicura una sicurezza molto maggiore rispetto alla strada, dove i clienti potenzialmente potrebbero compiere violenze senza che nessuno protegga le ragazze. La polizia elvetica interviene in cinque minuti quando ci sono problemi, rimarca la prostituta francese che ora lavora in Svizzera. Lara come le altre prostitute del postribolo paga alla padrona del Venusia circa il 30% dei loro incassi come compenso per l’alloggio, una sorta di pigione che maschera il salario vietato in Svizzera per l’attività di meretricio. Lisa, la proprietaria del locale erotico, recluta le ragazze e con loro compila un piano di lavoro. Se le “venusiane” rifiutano di sottoporsi al test all’Hiv, imposto per 3 volte all’anno, esse non figurano più nel piano del lavoro del bordello.

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