L’Unione sindacale dei giornalisti Rai valuta di citare in giudizio l’azienda: «forte preoccupazione»

Usigrai si schiera contro la Rai: «decisioni unilaterali che violano ogni forma di relazione sindacale e regola contrattuale». Il sindacato citerà in giudizio l'azienda?

02/12/2021 di Giorgia Giangrande

L’Usigrai – Unione sindacale dei giornalisti Rai – ha deciso di schierarsi contro l’azienda, poiché l’assenza di confronto sul piano industriale che il nuovo vertice aziendale sta provando a far passare «a colpi di decisioni unilaterali» potrebbe essere addirittura motivo di citare in giudizio la rete del servizio pubblico italiano.

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Perché l’Usigrai è contro la Rai

Tra i dipendenti Rai, e in particolare modo tra i rappresentanti sindacali dei giornalisti del servizio pubblico, c’è forte preoccupazione. Come puntualmente cita anche la Federazione Nazionale della Stampa Italiana (FNSI), le ragioni dello scontro sarebbero le decisioni unilaterali del nuovo vertice. In seguito al via libera da parte dell’assemblea dei Comitati e fiduciari di redazione della Rai, l’Usigrai effettuerà «tutte le forme di lotta necessarie a ristabilire il rispetto delle prerogative sindacali di tutte le giornaliste e giornalisti della Rai».

Nello specifico, l’Esecutivo ha chiesto di gestire nelle modalità previste dalle regole sugli scioperi «da uno a tre giorni di sciopero delle firme, da uno a tre giorni di sciopero audio video, da uno a tre giorni di sciopero con astensione dal lavoro» ed è anche d’accordo con l’iniziativa dell’Usigrai di citare in giudizio l’ente pubblico per «comportamento antisindacale». Le motivazioni che hanno portato a valutare decisioni di questo tipo sarebbero molteplici: «dai tagli delle edizioni dei telegiornali al piano di esodi proposto al Cda – spiega un documento dell’assemblea dei Cdr e Fiduciari Rai – fino all’accorpamento dei profili social delle testate in vista della partenza del portale unico dell’informazione Rai su cui non c’è ancora un piano».

Decisioni che si riversano – come logica conseguenza – direttamente sulle risorse umane, 180 delle quali – giornaliste e giornalisti – non hanno ancora avuto notizie in merito al loro futuro all’interno della Rai. E tutto questo viola – conclude il documento – «ogni forma di relazione sindacale e regola contrattuale».

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