Il M5S dice addio alle «alleanze civiche» dopo l’Umbria. E allora Rousseau?

28/10/2019 di Enzo Boldi

Le ore successive a una sconfitta sono il tempo delle riflessioni. Il Movimento 5 Stelle, pochi istanti dopo la pubblicazione dei primi exit-poll, delle prime proiezioni e dei primi risultati ufficiali ha già deciso una cosa: le alleanza (a livello locale) non è roba per loro. Con un breve articolo pubblicato poco dopo la mezzanotte sul Blog delle Stelle, infatti, si dichiara fallito l’esperimento fatto in Umbria con il Partito Democratico. Un giudizio basato sui numeri che, però, smentisce anche tutto l’impianto propinato da anni sulla bellezza della democrazia partecipativa online.

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Prima di iniziare la campagna elettorale in Umbria, infatti, il Movimento 5 Stelle si era coerentemente rivolto alla sua base con il voto sul patto civico con il Pd per le Regionali andate in scena (e perse fragorosamente) domenica 27 ottobre. Era il 20 settembre scorso quando sulla Piattaforma Rousseau era stato pubblicato il quesito: «Sei d’accordo con la proposta avanzata dal Capo Politico del “patto civico per l’Umbria”, sostenendo alle elezioni regionali un candidato presidente civico, con il sostegno di altre forze politiche?».

L’Umbria, il M5S e il (non) potere di Rousseau

Il risultato arrivato dalla base e dalla rete ha dato il via a quel patto civico con il Pd e con altre forze politiche per le Regionali in Umbria. A favore dell’alleanza, infatti, arrivarono il 60,9% delle preferenze. Circa 21320 sì. Una buona percentuale di militanti M5S che voleva riproporre l’alleanza nazionale a un esperimento locale. Ma il laboratorio umbro è deflagrato.

I pentastellati non sono poli

Poi la sconfitta e il passo indietro, smentendo la razionalità della democrazia partecipativa online rappresentata da Rousseau: «Il patto civico per l’Umbria lo abbiamo sempre considerato un laboratorio, ma l’esperimento non ha funzionato – si legge sul Blog delle Stelle -. Il Movimento nella sua storia non aveva mai provato una strada simile. E questa esperienza testimonia che potremo davvero rappresentare la terza via solo guardando oltre i due poli contrapposti».

(foto di copertina: ANSA/UFFICIO STAMPA PD)

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