Lo straordinario titolo di Libero sui vaccini non comprati dalla UE (smentito dai contratti)

Anche nell'articolo che accompagna la prima pagina vengono forniti i numeri degli acquisti

22/12/2020 di Enzo Boldi

Un cittadino italiano oggi – martedì 22 dicembre – va in edicola e scandagliando tra le prima pagine si trova un titolo allarmistico che attira la sua attenzione e, magari, lo spinge a comprare Libero quotidiano. «L’UE non ha comprato vaccini» si legge in apertura, a nove colonne, sul quotidiano diretto da Pietro Senaldi. Un fatto molto grave che smentirebbe le narrazioni, anche sull’inizio della campagna di immunizzazione prevista per il 27 dicembre in tutta Europa dopo l’approvazione del vaccino Pfizer-BioNTech da parte dell’Agenzia Europea del farmaco (EMA). Poi, andando a leggere l’articolo che parte dalla prima pagina per concludersi a pagina tre, si leggono cose ben differenti da quell’allarmismo provocato dal titolo civetta (non acchiappa-click, ma acchiappa-vendite). Il tutto, inoltre, viene smentito dai contratti pubblicati anche sul sito della Commissione Europea.

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Questa è la prima pagina di Libero quotidiano in edicola oggi.

Già leggendo il sommario, però, la situazione è ben diversa dal titolo «L’UE non ha comprato i vaccini». Poi, andando a leggere l’articolo a firma Fausto Carioti si mostra come si prenda per buona (anche se con moltissimi condizionali) un’accusa pubblicata sul quotidiano tedesco Der Spiegel sulla scelta da parte della Commissione Europea di acquistare dosi di prodotti immunizzanti anti-Covid da diverse aziende. E tra di loro ci sono anche Pfizer-BioNTech (che sarà inoculato a partire dal 27 dicembre) e Moderna.

«L’UE non ha comprato vaccini», l’allarmismo immotivato nel titolo di Libero

Nell’articolo si fa riferimento alle dosi acquistate. Contratti che hanno coinvolto diverse case farmaceutiche che negli ultimi mesi hanno lavorato e sperimentato il vaccino contro il Covid. E si parla, secondo l’accusa del Der Spiegel ripresa da Libero, di Sanofi che ha avuto difficoltà nella sperimentazione e ha rimandato il tutto all’ultimo trimestre del 2021. Questo intoppo è reale, ma tutto ciò non vuol dire che l’UE non ha comprato vaccini. Perché basta andare sul sito (anche in versione italiana) della Commissione Europea per leggere i contratti firmati nel novembre scorso con i vari produttori: da AstraZeneca a CureVac, passando Janssen (Johsnon&Johnson) per Pfizer-BioNTech e Moderna. E anche con la francese Sanofi-GSK.

I contratti ufficiali firmati dalla Commissione Europea

I contratti sono stati tutti depositati diverse settimane fa e ufficializzati (anche come quantitativo) sul sito istituzionale e ufficiale della Commissione Europa. Si parla di sei aziende coinvolte in questa lotta contro la pandemia e di sei prodotti che, ovviamente, non sono univoci: come obiettivo c’è quello di sconfiggere il Covid, ma con approcci e tecnologie mediche differenti. Per questo motivo, visto lo stato di emergenza globale, è stato deciso di non affidarsi a un fornitore unico, aprendo lo spettro decisionale a un numero maggiore di prodotti. Il tutto certificato (come ammesso anche nell’articolo a firma Carioti).

Quale sarebbe il problema?

Secondo quanto riportato da Libero quotidiano, facendo sponda sul Der Spiegel, l’Unione Europea avrebbe acquistato poche dosi del vaccino Pfizer-BioNTech (300 milioni, in due tranche: 200+100) per mantenere un equilibrio tra l’azienda tedesca che ha lavorato con il colosso americano e la francese Sanofi. Quest’ultima, però, è in ritardo. E questa sarebbe la chiave per pubblicare un titolo come «L’Ue non ha comprato vaccini»? Evidentemente il titolo è errato e non riassume la notizia. Ed è smentito anche dall’articolo stesso.

 

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