«Troll russi postavano anche in italiano, il partito più forte in Italia ha comprato bot»
24/10/2019 di Redazione
Piazzapulita completa in qualche modo l’inchiesta di Report e parla della propaganda dei russi via social network e dei loro legami con l’estrema destra italiana. Le telecamere del programma di Corrado Formigli arrivano vicinissime alla fabbrica dei troll che era stata costruita in Russia per favorire la propaganda politica di Vladimir Putin. Un fenomeno che, tuttavia, non era circoscritto esclusivamente alla Russia, ma che arrivava anche in altri Stati d’Europa, ad esempio l’Italia.
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Troll russi twittavano anche in italiano: la fabbrica delle fake news parte da Mosca
Secondo i testimoni – un ex lavoratore nella fabbrica dei troll e un giornalista della BBC che è riuscito a infiltrarsi all’interno della stessa fabbrica – il sistema era semplice: bisognava prima scrivere delle fake news, poi creare dei meme virali, infine spammarli sui social network di tutto il mondo. Tra questi, anche quelli italiani.
«Circa 18mila tweet in questo periodo – dice il giornalista della BBC – erano scritti in italiano da profili registrati in Russia. Avevano i nomi delle squadre italiane Juventus, Inter, Milan oppure avevano nei nickname i titoli dei più importanti programmi di cucina. Riuscivano ad attirare audience interessata al calcio e alla cucina, per poi indottrinarla anche attraverso la politica».
Troll russi e bot anche per i partiti italiani
Un esempio di questo genere è l’articolo «Salvini: “Senza Putin l’Isis sarebbe arrivata a Napoli”» postato con questi criteri di condivisione. I sistemi utilizzati, molto spesso, sono bot, ovvero macchine che producono messaggi in serie da postare dappertutto e in maniera ripetitiva. Uno dei gestori di software di questo tipo ammette: «In Italia, i partiti che hanno maggiore successo sui social network hanno utilizzato questo sistema. Diciamo che il partito al momento più forte ha impiegato bot». Il nome della Lega non viene mai fatto, ma il riferimento sembra essere piuttosto chiaro.
FOTO dalla trasmissione Piazzapulita del 24 ottobre 2019