Per Travaglio, l’ultimatum di Renzi a Conte vale come la sua promessa di lasciare la politica dopo il referendum

01/05/2020 di Redazione

Non è una novità lo scontro a distanza tra Marco Travaglio e Matteo Renzi. Ma questa volta, nei toni, si è fatto più aspro perché l’oggetto del contendere è il presidente del Consiglio Giuseppe Conte che sul Fatto Quotidiano, il giornale che Travaglio dirige, è sempre stato difeso a spada tratta nel corso della sua azione di governo, soprattutto nella sua ‘fase 2’. Oggi, nell’editoriale, il direttore prende in esame il discorso con cui il leader di Italia Viva sembra aver dato il suo ultimatum alla permanenza nel governo Conte 2.

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«Nessuno si è filato le parole di Renzi per due motivi – ha scritto Travaglio -. Primo: l’intrinseca ridicolaggine delle sue parole. Il gaglioffo ha difeso la Costituzione dalle “violenze ”contiane, con grande allarme della Costituzione medesima che si è sentita come Asia Argento se Weinstein le si offrisse come bodyguard. Poi ha accusato il premier di “populismo”perché non dice che va tutto bene e si riapre tutto subito, cioè perché – diversamente da lui –non è populista. Mancava soltanto che saltasse su Gasparri ad accusare Conte di strabismo, o la Bellanova di pinguedine, o Fassino di magrezza».

Ma la parte più forte del suo editoriale arriva quando Travaglio dà del bugiardo a Matteo Renzi, sostenendo che ormai le sue parole non sono più credibili in nessun modo. E ricorda al lettore la sua promessa all’indomani del referendum del 4 dicembre del 2016, quando Renzi si presentò dimissionario agli italiani dopo l’esito negativo della consultazione sul cambiamento della Costituzione, una riforma su cui il politico di Rignano aveva investito una parte sostanziale della sua attività. In quella circostanza, Renzi comunicò il suo addio alla politica attiva, salvo tornare in campo soltanto qualche mese dopo, in vista delle elezioni politiche del 2018.

Da allora, Matteo Renzi ha continuato a lanciare slogan e ultimatum. Prima del coronavirus, sulla prescrizione, aveva minacciato più volte di uscire dalla maggioranza senza tuttavia avere il tempo di poterlo fare. Adesso, Renzi ha utilizzato una formula piuttosto ambigua per instillare il dubbio di una sua possibile uscita dalla maggioranza: ha detto che se Conte non cambierà passo, allora la strada di Italia Viva al governo si interromperà. Ma in cosa consisterà questo cambio di passo non è dato saperlo. La formula è piuttosto vaga e Travaglio attacca: «Anche questo ultimatum a Conte non produrrà effetto alcuno – è sicuro il direttore del Fatto Quotidiano – come tutte le promesse, minacce e annunci, tipo abbandonare la politica in caso di sconfitta al referendum».

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