Travaglio a Salvini: «Scelga: o la prescrizione o Berlusconi»
06/11/2018 di Gianmichele Laino
Marco Travaglio è intervenuto a gamba tesa sui dubbi della Lega in merito alla riforma della prescrizione proposta dal Movimento 5 Stelle come emendamento nel dl anti-corruzione. Ieri c’è stato il botta e risposta tra i pentastellati e la Lega, oggi il direttore del Fatto Quotidiano – che ritiene positiva la riforma proposta dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede che intende congelare la prescrizione dopo la condanna in primo grado – si rivolge direttamente a Matteo Salvini.
Travaglio prescrizione, le domande a Salvini
Il messaggio è chiaro e semplice: presenti alcuni casi ai suoi elettori o ai suoi followers sui social network per vedere da che parte stanno. Illustri gli effetti della prescrizione su conclamati casi di cronaca, come stupri, collusioni con la mafia, stragi impunite per decorrenza dei termini del processo. Soltanto allora – dice Travaglio – anche Salvini potrà avere l’esatta dimensione di quello che i propri elettori pretendono da coloro a cui hanno dato il proprio voto.
«Non so voi – scrive Travaglio -, ma io credo di conoscere le risposte degli elettori di Salvini. E anche quelle opposte del suo alleato B. (ovvero Silvio Berlusconi, ndr), otto volte prescritto per reati gravissimi e ancora a piede libero proprio per quello. Sta a Salvini scegliere chi preferisce».
I casi limite proposti da Travaglio sulla prescrizione
Il direttore del Fatto Quotidiano utilizza la stessa arma del populismo salviniano. Mostra ai lettori dei casi limite nell’ambito dei quali eliminare la prescrizione avrebbe significato risolvere i processi con delle condanne. Da Giulio Andreotti («riconosciuto colpevole di associazione a delinquere con Cosa nostra fino al 1980»), passando per gli abusi sessuali nei confronti di una ragazza minorenne all’interno della comunità che la ospitava, arrivando alla strage ferroviaria di Viareggio nel 2009.
Si tratta di episodi di cronaca e politica italiana all’interno dei quali è intervenuta, in maniera ‘salvifica’ la prescrizione. Nelle otto domande che Travaglio rivolge a Salvini sulla prescrizione si parla anche di Giulia Bongiorno – ministro per la Pubblica Amministrazione – che, avversando l’emendamento M5S, difenderebbe i suoi clienti o di Forza Italia e del Partito Democratico che avrebbero tra le loro fila tantissimi prescritti. Insomma, l’attacco è frontale. Scalfirà minimamente la coscienza di Matteo Salvini del quale Travaglio dice maliziosamente «ora che ha più tempo libero (riferimento alla separazione con la Isoardi?, ndr) potrebbe dedicarsi a questo sondaggio tra i suoi elettori».