Marco Travaglio: «Persino Berlusconi ha avuto più pudore nei condoni»

16/10/2018 di Enzo Boldi

All’indomani dell’approvazione del decreto fiscale e della Legge di Bilancio da parte del Consiglio dei Ministri, molti sono gli aspetti finiti sotto l’occhio dell’analisi politica ed economica. Uno dei punti di vista più interessanti è quello dato da Marco Travaglio che, parlando dei condoni – sia per quel che riguarda le cartelle esattoriali sia per ciò che concerne l’edilizia – paragona il Movimento 5 Stelle (e la Lega) a Berlusconi. Anzi, sostiene che il comportamento dei gialloverdi sia di gran lunga peggiore rispetto a quanto fatto in passato dal leader di Forza Italia.

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Nel suo editoriale su Il Fatto Quotidiano, titolato «Attendiamo fiduciosi», Travaglio spiega come la cosiddetta pace fiscale – la cui definizione lessicale è stata anche al centro di una leggera diatriba tra giornalisti e Presidente del Consiglio durante la conferenza stampa di ieri sera – sia un plauso a chi ha evaso le tasse. «Questo mini-condono – scrive Travaglio -, prima ancora di nascere, ha già fatto danni: ha dissuaso dal pagare chi stava per accedere al precedente (la rottamazione renziana), in attesa di quello nuovo. Con un crollo del gettito di un paio di miliardi. Per usare il frasario tipico dei gialloverdi: e ora chi paga? Fateci sapere».

Travaglio e le manine dei condoni

I condoni non sono solamente quelli fiscali. Tra le critiche mosse al governo Conte c’è anche quella di due «manine» che hanno inserito all’interno del decreto Genova due provvedimenti che poco hanno a che fare con la tragedia del Ponte Morandi che ha colpito il capoluogo ligure il 14 agosto scorso. La prima, scoperta dal Corriere della Sera, riguarda un «decretino» per Ischia che consentirà di ricevere un contributo fino al 100% per la ricostruzione delle case (anche quella abusive) distrutte o lesionate dalle scosse di terremoto.

«Una vergogna che non aveva osato neppure B., autore di due condoni edilizi (1994 e 2003), ma un filino più limitati – spiega Marco Travaglio -. È troppo chiedere il nome del proprietario della manina affinché sia licenziato in tronco, previo impegno a cancellare lo sgorbio in Parlamento; o, in alternativa, una rivendicazione ufficiale di Di Maio e Salvini con le motivazioni che li hanno spinti a condonare gli abusi nell’isola degli abusi?».

Cosa c’entrano gli idrocarburi nel decreto Genova?

L’altra – una manina del Carroccio, come denunciato dai Verdi – ha inserito una norma per l’innalzamento del livello di idrocarburi nei fanghi di depurazione per il riuso in agricoltura da 50 a 1000 milligrammi per chilogrammo. Roba che con la tragedia di Genova non ha nulla a che vedere.

 

(foto di copertina: Daniela Parra Saiani/Pacific Press via ZUMA Wire)

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