La storia dell’e-commerce tra notiziabilità e prime volte

La storia dell'e-commerce in parte raccontata da Marisandra Lizzi, founder di Mirandola Comunicazione, che l'ha vissuta in prima persona

20/02/2022 di Ilaria Roncone

Ripercorrendo la storia dell’e-commerce è interessante non solo parlare dei momenti salienti ma anche della notiziabilità di un fenomeno che, come ci ha raccontato Marisandra Lizzi – Founder di Mirandola Comunicazione -. Lei, che attualmente segue la comunicazione di Roberto Liscia in NETCOMM – Consorzio del Commercio Elettronico Italiano, ha improntato la sua carriera lavorativa sul mondo del web e dell’e-commerce tenendo una preziosa traccia di quello che è stato a partire dagli anni 2000 fino a oggi.

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I primi osservatori del fenomeno nascono alla fine degli anni ’90

«Il primo osservatorio sul tema dell’e-commerce risale al ‘98 ed è stato analizzato dagli Osservatori Digital (ICT) del Politecnico di Milano – ha raccontato Marisandra Lizzi ai microfoni di Giornalettismo – Un’altra realtà che a quell’epoca analizzava i dati: era l’ANEE, l’Associazione Nazionale dell’Editoria Elettronica il cui presidente era Roberto Liscia, che nel 2005 fondò Netcomm, Consorzio del Commercio Elettronico Italiano. Fino al 2003, l’osservatorio del Politecnico e quello dell’ANEE erano separati. I dati dell’ANEE analizzavano soprattutto la domanda, mentre il Politecnico, sin dall’inizio, aveva impostato il lavoro analizzando l’offerta».

Già in quei primi anni, per chi voleva vedere, c’erano indizi chiari rispetto a quello che sarebbe accaduto e all’importanza che la rete avrebbe assunto. Ma la stampa, all’epoca, non sembrava capire cosa stesse accadendo nel 2007 : «Titoli di giornali che riportavano la chiusura di migliaia di siti dopo lo scoppio della bolla speculativa e noi che continuavamo a misurare una crescita costante a due cifre anno su anno…l’e-commerce italiano resisteva sotto la cenere dell’incendio che aveva distrutto anni e anni di eccessive speculazioni».

La notiziabilità dell’e-commerce

Ripercorrendo quegli anni e la storia dell’e-commerce anche attraverso le notizie è importante capire che verso il 2000 «scoppio della bolla speculativa mostrò tutti i limiti dei modelli di business associati a internet e soprattutto, quasi improvvisamente, la notiziabilità di questo argomento scese praticamente alla soglia dello zero. Il tenore dei titoli dei giornali improvvisamente fu del genere catastrofico, tipo: di “2000 siti di eCommerce chiusi in un anno”».

«Per i giornalisti con i quali avevo lavorato negli anni precedenti improvvisamente l’interesse per questo argomento si era azzerato – prosegue Marisandra Lizzi – e con Roberto Liscia abbiamo affrontato seriamente il problema e provato insieme a capire come rendere notiziabile un settore che, a dispetto di quanto stava accadendo e nonostante i problemi, continuava a crescere del 50% anno su anno». Le cose cambiano dal 2003: «Da allora riuscimmo a virare in positivo l’intera percezione di un settore. In un giorno Diego Piacentini e Roberto Liscia rilasciarono oltre 60 interviste a giornalisti che escludevano di poter parlare di questo argomento fino a poco meno di un mese prima».

Una chicca da Marisandra Lizzi che c’era per il decimo anno di IBS nel 2008, quando – tra le altre cose – è stato festeggiato anche il fatto che dieci anni prima si erano visti attribuire «la prima transazione online interamente riconosciuta da SSB – Società per i servizi Bancari con l’acquisto di quel libro diventato famoso “La concessione di Andrea Camilleri” comprato sul sito di Internet Bookshop online da poco più di un’ora il 3 giugno 1998». «In verità – ci tiene a specificare Lizzi – tempo dopo un altro sito di e-commerce ha rivendicato l’avvio di questo settore, parlo di Olio Carli, che vendeva olio attraverso la vendita a distanza e che quindi ha certamente innovato anche nel commercio elettronico, ma poco importa. Quello che è indubbio è che quell’idea di vagito dell’e-commerce è stata davvero molto ripresa da tutti i media e utilizzata nuovamente da IBS quando ha compiuto la maggiore età».

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