Come TikTok ha risposto alle accuse di Universal Music

La piattaforma ha replicato alla UMG, sottolineando come parte della narrazione presentata dall'etichetta in merito al mancato accordo sia figlia di una posizione "egoistica"

31/01/2024 di Enzo Boldi

Era già accaduto nel caso-caos tra SIAE e Meta. Ancora una volta, quando ci si trova di fronte a mancati accordi sulle licenze musicali tra le etichette (o chi detiene il diritto d’autore) musicali e le piattaforme social, volano stracci. E la risposta piccata di TikTok contro la denuncia pubblica – attraverso una lettera agli artisti – di Universal Music Group viaggia proprio su quello stesso spartito che, nel corso degli ultimi mesi, abbiamo imparato a conoscere.

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Da una parte le pesanti accuse, quelle di UMG, nei confronti della piattaforma social sul mancato accordo. Si parla di royalties e intelligenza artificiale. Dall’altra la replica furente nei confronti di una narrazione, secondo la versione di TikTok, egoistica e non veritiera di cos’è accaduto durante i diversi tavoli di confronto che si sono susseguiti nei mesi precedenti alla scadenza dell’attuale accordo. Un contratto che, ricordiamolo, scade proprio oggi, mercoledì 31 gennaio 2024.

TikTok contro Universal Music, la risposta della piattaforma

La piattaforma social ha replicato, dunque, alle accuse mosse da UMG e facendo una contraccusa alla Universal Music:

«È triste e deludente che Universal Music Group abbia anteposto il proprio tornaconto agli interessi dei propri artisti e autori. Portando avanti una falsa retorica, Universal cerca di dissimulare il fatto che ha scelto di allontanarsi dal supporto della nostra piattaforma, con oltre un miliardo di utenti, che funge gratuitamente da potente veicolo promozionale e di scoperta per i loro talenti».

Inoltre, nella nota di TikTok contro Universal Music Group, viene fatto anche riferimento agli accordi siglati nel corso delle settimane e dei mesi precedenti con tutte le altre etichette discografiche e gli editori:

«TikTok è stato in grado di siglare con ogni altra etichetta ed editore degli accordi “artist-first”. È evidente che le azioni di Universal hanno come primario obiettivo la protezione dei suoi interessi e non quelli dei loro artisti, degli autori e dei fan». 

Due posizioni che, dunque, vanno in due direzioni opposte. Difficile risolvere una questione che non ha trovato una soluzione nel corso delle fasi precedenti alla scadenza. Dunque, buona parte della musica che oggi può essere pubblicata nei video su TikTok non sarà più disponibile da domani. Almeno per il momento.

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