I tifosi del Verona che cantano «Niente neg*i» sulle note dei Village People | VIDEO
13/12/2019 di Enzo Boldi
C’è un cortocircuito nel tifo italiano che ha le stimmate del razzismo. Ci troviamo, ancora una volta, a parlare di una frangia di sostenitori dell’Hellas Verona che si sono resi protagonisti di alcuni cori discriminatori. Il filmato è stato pubblicato da La Repubblica e mostra i tifosi Verona in un pub intenti a cantare un motivetto discriminatorio tra bandiere e alcol. Si tratta dell’ennesimo episodio controverso, per usare un eufemismo, che coinvolge i supporters gialloblu. Nel recente passato, infatti, ricordiamo i cori contro Mario Balotelli e le esternazioni razziste del capo Ultras.
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Nel video pubblicato da La Repubblica e accompagnato da un resoconto storico dei tifosi Verona, scritto da Paolo Berizzi, si vedono alcuni sostenitori gialloblu intonare le note di ‘In the navy’ dei Village People. Il testo, ovviamente, è stato modificato a sfondo razziale e il ritornello diventa: «Niente neg*i».
Tifosi Verona cantano «Niente neg*i»
Quegli istanti sono stati ripresi da uno dei presenti in quel pub di Verona che poi, evidentemente, ha deciso di condividerlo sui social. E proprio quella voglia di mostrare quella che in molti chiamano goliardia – solamente per sminuire la grave portata di gesti simili che possono esser definiti solamente come razzismo – ha reso quel filmato pubblico. E, ovviamente, l’indignazione non poteva che montare.
I precedenti con Balotelli (e altre tristi storie)
I tifosi dell’Hellas, infatti, non sono nuovi a episodi simili. Abbiamo già parlato ripetutamente dei cori contro Mario Balotelli in questa stagione e delle dichiarazioni del capo Ultras Luca Castellini. Ma anche in passato la storia della Curva gialloblù aveva offerto sentimenti simili. Si tratta di una frangia, ovviamente, ma la maggioranza silenziosa deve ribellarsi per non vedersi appiccicata quella scomoda etichetta di razzisti. Perché tanti indizi non fanno solamente una prova.
(foto di copertina: da video pubblicato da La Repubblica)